6° app. con la rubrica ''L'arbitro e il mondo del calcio'' curata dal prof. Minervini: ''Il terreno di gioco, parte 2''
Carissimi, come Vi avevo promesso riprendiamo la conversazione sulla regola n. 1.(Clicca qui per vedere la puntata precedente)
Agli elementi in precedenza elencati sono da aggiungere: lungo le linee di porta sono fissate due porte
poste al centro di ciascuna linea di porta. Queste consistono di due pali verticali infissi a uguale distanza
dalle bandierine d’angolo e congiunti alla sommità da una traversa. Sia i pali che le traverse possono essere
di forma rettangolare, circolare o ellittica; di legno, metallo o altro materiale approvato. Le dimensioni
delle porte sono : la distanza tra i due pali è di m. 7,32 e il bordo inferiore della traversa è situato all’altezza
di m. 2,44.Alle porte sono fissate delle reti (che non disturbino il portiere ) di canapa, juta o nailon,
sostenute da una trave di lunghezza di cm. 50, che terminano ad una distanza di mt. 1,50 dalla linea di
porta.
Il terreno di gioco può essere naturale (erbetta) o artificiale (sempre di colore verde) .
Il campo di gioco comprende : il terreno di gioco, il campo per destinazione, (ai lati della mediana della
linea laterale sono poste le due aree tecniche entro le quali si possono muovere gli allenatori) il recinto di
gioco, gli spogliatoi. Possono essere presenti anche impianti di illuminazione.
Perchè un campo sia idoneo ad ospitare una competizione deve essere omologato da organi competenti,
infatti nello spogliatoio dell’arbitro alle volte si può rilevate l’affissione del documento di omologazione (
ciò non è obbligatorio ) in conseguenza appare evidente che l’Arbitro ha il compito di eventualmente
indicare al capitano della squadra ospitante una carenza di elementi di facile ed immediata soluzione ,prima
della gara, o invitare a ricomporre in caso di rottura accidentale per causa di gioco ove ciò sia possibile,
(segnatura del terreno di giuoco, bandierine d’angolo, ecc.) ma se sono sollevate obiezioni, da parte del
capitano della squadra ospite, circa la pendenza del terreno di gioco, tollerata per un cm. ai fini dello
scorrimento delle acque od altre di natura strutturale, l’Arbitro ha il compito di richiedere la riserva scritta
ed allegarla al referto di gara ( i cui contenuti illustreremo in futuro), comunque fare disputare la gara.
Ove la decisione dell’arbitro ha una sua valenza è nel caso della impraticabilità del campo. Le cause di
impraticabilità possono essere :
neve o fango; quando l’entità è tale da non consentire il rimbalzo del pallone rd ai calciatori di giocarlo
regolarmente;
ghiaccio; quando in più zone del terreno di gioco, vi sono strati di ghiaccio o di neve ghiacciata che
costituiscono pericolo;
pioggia o allagamenti; quando il pallone non rimbalza, galleggia in più zone del terreno di gioco e quando le
pozzanghere non consentono una idonea segnatura del terreno stesso;
vento; quando la sua intensità non permette al pallone di rimanere fermo nelle riprese di gioco;
insufficiente visibilità a causa di nebbia o sopraggiunta oscurità; quando l’arbitro non è in grado di vedere,
da una porta, la totalità del terreno di gioco; naturalmente, compresa la porta opposta.
Qualora l’arbitro ritenga che detti impedimenti ( sempre in presenza dei capitani delle due squadre)
abbiano carattere temporaneo, inviterà le squadre a tenersi a disposizione per il tempo che riterrà
opportuno. Se ricordate, per i meno giovani, il comportamento dell’arbitro Collina in Perugia / Juventus in
cui si decise lo scudetto a favore della Lazio, contestato dagli iuventini perchè l’arbitro tenne nello
spogliatoio i giocatori per il tempo necessario (secondo loro eccessivo) che la pioggia si attenuasse. Pare
evidente che ne avesse titolo a prendere la decisione di attendere, ( in quanto il regolamento recita :IL
TEMPO CHE RITERRA’ OPPORTUNO) per riprendere il gioco. Ovvio che l’arbitro annoterà nel rapporto di
gara quanto realmente accaduto con le indicazioni dell’ora di sospensione, dell’ora di ripresa o dell’ora di
definitiva sospensione in cui le cause di sospensione non siano interrotte.
Quanto alle diverse dimensioni o alla particolarità strutturali del campo di gioco, queste devono rispondere
a diverse esigenze regolamentate dalle diverse leghe che organizzano i campionati, perciò non deve essere
oggetto di stupore se vi sono regolamentazioni diverse se si tratta di LNP, LEGA PRO, LND.
Una ultima considerazione, quando per l’arbitro inizia il Suo compito, quindi esercita IL POTERE
CONFERITOGLI. Ebbene, appena entra nel campo Egli è tenuto non solo a verificare quando è stato detto in
precedenza, ma esercita il Suo potere nei rapporti delle componenti (calciatori, dirigenti) ai quali, in caso di
comportamenti non regolamentari può comminare sanzioni disciplinari, in particolare l’inibizione alla
partecipazione alla gara, ovviamente facendone menzione nel rapporto di gara. Ancora una volta si
ribadisce che è in questi primi momenti che l’arbitro ha i primi contatti con calciatori e dirigenti e, che il Suo
comportamento, sarà determinante ai fini di un buon rapporto, premessa fondamentale per una eccellente
direzione di gara.
19/02/2013
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