8° app. con la rubrica ''L'arbitro e il mondo del calcio'' curata dal prof. Minervini: ''Il terreno di gioco, parte 3''
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Carissimi, in conclusione della regola n. 1 è opportuno sottolineare come e quando si deve raggiungere il campo.
Il come pare ovvio, dipende dalla distanza dal luogo di residenza ( auto, treno, aereo), il quando, è evidente che dipende dalla categoria in cui si opera. A partire dalla categoria interregionale a quella massima, è consigliabile raggiungere il luogo in cui si deve operare sin dalla sera precedente la gara in modo da essere ben riposato per essere in perfetta efficienza fisica per adempiere al compito arbitrale. Pranzare almeno tre ore prima della gara, raggiungere il campo almeno un’ora prima dell’inizio stabilito per la stessa.
Per quanto attiene alle gare sia del settore giovanile che quelle dilettantistiche regionali, i comportamenti devono essere i seguenti: per il settore giovanile i giovanissimi arbitri designati, devono organizzare il loro spostamento considerando che devono raggiungere il campo in cui si svolgerà la gara cui sono stati designati almeno un’ora prima dell’ora ufficiale della stessa;
importante è il mezzo con cui raggiungono il posto in cui opereranno, se con mezzo pubblico, devono partire con il penultimo mezzo utile, ciò al fine di ovviare ad un evento, non augurabile ma possibile, di non riuscire a prendere il mezzo per un eventuale ritardo dovuto ad un evento imprevisto, anche il più banale orologio in ritardo;
se si viaggia con mezzo proprio è opportuno seguire i seguenti accorgimenti: se da soli è opportuno giungere sul posto almeno due ore prima per poter con calma parcheggiare la macchina preferibilmente in vicinanza della sede dei carabinieri e raggiungere il campo a piedi;
se si è accompagnati, non andare al campo con l’accompagnatore ma farsi lasciare
distante dallo stesso;
l’accompagnatore ( amico o genitore) non deve assolutamente accompagnare l’arbitro, ma deve eventualmente raggiungere il campo molto tempo dopo;
tutto ciò perchè l’ambiente del settore giovanile è il più esposto a comportamenti non sempre ottimali, sia per la passionalità non disgiunta da una profonda ignoranza regolamentare, sia per la partecipazione dei genitori dei giovani calciatori, che rendono alle volte l’ambiente particolarmente vivace;
la caratteristica, del tutto originale di questo ambiente, ed in verità di tutto il settore dilettantistico, e che mentre per le componenti (calciatori, dirigenti) si giustifica qualsiasi negligenza o imperizia, questi pretendono (influenzati degli spettacoli televisivi) che il giovane arbitro in formazione deve offrire prestazioni impeccabili.
Come si può facilmente intuire, tutti gli accorgimenti suggeriti hanno lo scopo di rendere l’arbitro sereno e non distratto da “preoccupazioni” o per la macchina o addirittura per il proprio “accompagnatore” (il più delle volte genitore) che se individuato dai dirigenti o dagli spettatori (genitori dei calciatori) diverrà oggetto di strali per ogni errore, o presunto tale, del giovane arbitro e nella peggiore delle ipotesi aggressioni fisiche. Questi stessi accorgimenti è auspicabile si utilizzino anche nelle categorie dilettantistiche a partire dalla terza categoria sin all'eccellenza.
Tutto ciò al fine di offrire ottime prestazioni che sono l’ambizione di ogni arbitro,
direi l’ambizione di ogni uomo nell'adempiere il Suo compito quotidiano.
11/03/2013
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