3° app. con la rubrica ''Yoga e Benessere psicofisico'' curata da Marisa Cavalluzzi - ''Lo yoga: un po' di storia''
LO YOGA, LE EMOZIONI
Lo yoga: un po’ di storia
Il termine Yoga deriva dalla radice sanscrita “yug” che significa unione, fusione. Satyananda Saraswati, una tra le massime autorità nel campo dello Yoga e del Tantra, afferma: “… Yoga significa un processo di comunione, un processo di reintegrazione della coscienza bassa dell’uomo con quella più alta parimenti esistente in lui”.
Si tratta, quindi, di un processo di espansione della coscienza umana che non è finalizzato a conquistare maggiore e dominio sugli altri (o sul mondo esterno),ma a raggiungere la liberazione della coscienza dalle strutture psicofisiche, temporali e giungere infine al samadhi.
In questo percorso per il raggiungimento di una forma superiore di coscienza, centrale è per lo Yoga il ruolo svolto dal subcosciente (vasana). Il subconscio interviene attivamente e condiziona: “… non solamente l’esperienza attuale dell’uomo, ma anche le sue predisposizioni innate, così come le sue decisioni volitive nel futuro”.
Diventa così necessario per lo yogi conoscere e dominare i meccanismi più profondi della personalità, al fine di modificare gli stati di coscienza (citta-vritti) e di raggiungere una coscienza superiore.
Tutte le diverse forme di yoga proposte dalle varie scuole, pur avendo rilevanti differenze, perseguono questo fine.
All’interno di questo capitolo recupereremo il contributo della scuola classica e tantrica. La scelta non è casuale perchè, queste due scuole, possono fornirci sollecitazioni utili per imparare a gestire le emozioni.
20/03/2013
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