6^ puntata - ''ANETO''
>ANETO
Nome botanico: anethum graveolens L.
Famiglia: ombrellifere.
Origine: Asia sudoccidentale.
Descrizione: pianta erbacea annuale, che presenta fusti eretti alti fino a 100 cm. Le foglie, alterne, pinnate, blu-verdi, hanno la lamina divisa in lacinie filiformi.
I piccoli fiori gialli sono riuniti in infiorescenze a ombrelle di 15-30 raggi. I frutti (detti semi) sono degli acheni scanalati.
Parti utilizzate: l’olio essenziale viene estratto per distillazione in corrente di vapore (talvolta ad acqua) dei frutti o semi, oppure della porzione erbacea della pianta (fresca o parzialmente esiccata).
Principi attivi: l’olio essenziale estratto dai frutti contiene carvone (30-60%), limonene, fellandrene, eugenolo, pinene e altri. L’olio essenziale estratto dalla porzione erbacea della pianta contiene carvone (in misura molto più esigua), limonene, pinene, terpinene.
Esistono molti chemiotipi diversi di aneto: il fellandrene, per esempio, è presente nell’olio inglese e in quello spagnolo, assente in quello tedesco.
Precauzioni d’uso: relativamente atossico e non irritante.
Aspetto e profumo: l’olio essenziale estratto dai frutti è un liquido mobile da incolore a giallino, con un profumo leggero speziato-caldo.
L’olio essenziale estratto dalla porzione erbacea della piante è un liquido mobile incolore o giallo chiaro, con potente aroma speziato-dolce.
Si armonizza bene con menta, cumino, noce moscata, oli speziati e agrumati.
Nota: cuore.
Principali proprietà: diuretico, antispasmodico stomachico, digestivo, emmenagogo, stimolante, carminativo, vermifugo, antinfiammatorio, battericida, ipotensivo, galattagogo, aromatico.
Impieghi più comuni:
- L’aneto è utile nelle infiammazioni della bocca, aiuta la digestione difficile, elimina i gas intestinali e contrasta la stipsi.
- Per le proprietà calmanti e antispasmodiche, l’aneto è impiegato per calmare il singhiozzo e il vomito nervoso, nell’aerofagia e nelle coliche intestinali di origine nervosa, nel colon irritabile (azione antifermentativa) e nelle turbe dispeptiche.
- L’olio essenziale trova impiego anche nelle turbe minori del sonno e nelle coliche infantili, come coadiuvante di altri rimedi naturali.
- È diuretico e favorisce l’eliminazione renale di acqua e scorie azotate.
Alcune modalità d’utilizzo:
- Per combattere la digestione lenta, il gonfiore e gli spasmi addominali, la sensazione di “nodo allo stomaco”: massaggiare l’area addominale con movimenti concentrici in senso orario con un po’ di olio vegetale aromatizzato con oli essenziali antispastici e digestivi (in un cucchiaio di olio vegetale aggiungere 3 gocce di olio essenziale di aneto e 3 gocce di arancio amaro). Se il gonfiore addominale riguarda soprattutto la zona al di sopra dell’ombelico, massaggiare delicatamente in corrispondenza dello stomaco e sotto le arcate costali.
- Bagno marino anticellulite: mescolare un chilo di sale marino integrale con 5 gocce di olio essenziale di aneto e 5 gocce di olio essenziale di cipresso. Versare il composto nell’acqua calda della vasca, aggiungendovi anche due cucchiai di estratto fluido di quercia marina. Restare immersi nell’acqua per 15 minuti circa.
Dopo il bagno, effettuare un massaggio delle aree interessate dalla cellulite con un po’ di olio aromatico ad azione sinergica (per esempio una miscela ottenuta aggiungendo 5 gocce di olio essenziale di rosmarino, 5 gocce di olio essenziale di limone e 5 gocce di olio essenziale di cipresso a 30 ml di olio di vinaccioli).
Questo trattamento è utile soprattutto per cellulite con tendenza edematosa e sovrappeso, in persone freddolose e con metabolismo lento.
- Per combattere il malessere e la pesantezza alla testa che insorge a seguito di eccesso nell’assunzione di bevande alcoliche: annusare olio essenziale di aneto (versarne una goccia su un fazzoletto di carta). Applicarne un poco, diluito (2 gocce in un cucchiaino di olio vegetale) a livello di polsi, nuca e tempie (dietro l’attaccatura dei capelli).
Fonte: Riza.
27/03/2013
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