9^ puntata - ''La pianificazione della vita dell'individuo - 1^ parte''
LA PIANIFICAZIONE NELLA VITA DELL’INDIVIDUO - 1^parte
Gran parte delle nostre azioni, sia motorie che cognitive, si manifestano in modo ordinato, come il risultato di una sequenza coerente di atti coordinati, di operazioni funzionalmente connesse, di idee ed espressioni logicamente relate. Ciò che conferisce ordine alle nostre azioni è il fatto che esse sono generalmente dirette al raggiungimento di un determinato obiettivo.
Ognuno di noi, sin dall’infanzia, sperimenta delle tecniche per soddisfare i propri bisogni e desideri. Tali meccanismi sono istintivi nell’uomo e normalmente il tipo di sperimentazione messo in atto è quello classico di un organismo vivente: per prove ed errori.
Nei sistemi naturali, che si generano e vivono spontaneamente, l’evoluzione è un fatto insito, che si autodetermina in relazione agli stimoli dell’ambiente esterno. Invece nei sistemi psicosociali, cioè quelli creati dall’uomo per conseguire un preciso obiettivo, lo sviluppo deve essere pianificato e perseguito costantemente nel tempo.
Le operazioni che l’individuo compie, vengono eseguite non già in maniera casuale, ma secondo un piano più o meno coscientemente preordinato. Con il termine piano s’intende generalmente un complesso di conoscenze procedurali, ossia conoscenze relative “al come fare le cose”, che consentono all’individuo sia il controllo delle azioni eseguite, sia gli effetti che le stesse producono.
La pianificazione è quindi:
- Un quadro dell’avvenire;
- Una serie di fasi da attuare;
- Una linea di condotta;
- Un insieme di mezzi da impiegare;
- Una utilizzazione ottimale delle risorse;
- Una responsabilizzazione relativa a dati qualitativi e quantitativi;
- Una previsione di azioni e di risultati preordinati secondo logica ed esperienza.
Per poter pianificare è necessario fare delle previsioni, cioè ipotizzare le possibili future condizioni del contesto nel quale si intende operare. La previsione legata alla pianificazione è nata come espressione della volontà di sopravvivenza dell’individuo e non ha perso tale caratteristica nella società odierna, per quanto complicata e complessa essa sia diventata. Anzi, almeno per due ragioni fondamentali la previsione è ancora più importante:
- Da un lato perchè, secondo i principi dell’entropia, per mantenere in vita un organismo e per il suo sviluppo sono necessarie tante più cure quanto più esso è complesso;
- Dall’altro, perchè mentre un ambiente in condizioni di quasi staticità offre garanzie ottimali di prevedibilità, se prevale il cambiamento sempre più rapido, le garanzie offerte dalle conoscenze per le previsioni sul futuro diventano incerte.
Per questo la previsione è sicuramente una necessità dell’individuo: infatti per poter valutare e decidere in modo consapevole è necessario conoscere, con il minor rischio possibile, l’evoluzione dei fenomeni sociali.
Succede che molte volte le previsioni e la conseguente pianificazione che l’individuo ha fatto della propria vita siano inconsapevoli. “Ognuno di noi ha scritto la storia della propria vita. Cominciamo a scriverla alla nascita. Quando abbiamo quattro anni, abbiamo deciso le parti essenziali della trama.
A sette anni abbiamo completato la storia in tutti i dettagli principali. Da allora sino all’età di circa dodici anni le abbiamo dato dei ritocchi e aggiunto qua e là qualche dettaglio. Nell’adolescenza abbiamo riveduto il copione, aggiornandolo con personaggi più aderenti alla vita reale.
Come tutte le storie, la storia della nostra vita ha un inizio, un punto di mezzo e una fine. Ha i suoi eroi, le sue eroine, i suoi cattivi, i suoi protagonisti e le sue comparse. Ha il suo tema principale e i suoi intrecci secondari. Può essere comica o tragica, mozzafiato o noiosa, fonte d’ispirazione o banale.
Ora che siamo adulti gli inizi della nostra storia sono al di fuori della portata della nostra memoria cosciente. Può darsi che tutt’oggi non siamo consapevoli di averla scritta; e tuttavia in assenza di questa consapevolezza è probabile che vivremo questa storia quale la componemmo tanti anni fa. questa storia è il nostro copione”.
25/04/2013
|