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7^ puntata - ''I colori che vediamo''
I colori che vediamo
Gli oggetti e gli ambienti che ci circondano sono in gran parte colorati. Ciò dipende dal fatto che la luce si diffonde attraverso onde di diversa lunghezza: a ogni onda corrisponde un colore.
La differenza tra “colore” e “non colore” è spesso labile e soggettiva: la conoscenza della “teoria dei colori” è affascinante e varia…
Il nostro occhio percepisce solo una piccola parte delle onde luminose esistenti in natura; a questa corrisponde uno spettro di sette colori:
- Il rosso
- L’arancio
- Il giallo
- Il verde
- L’azzurro
- L’indaco
- Il violetto
Ricordiamo tuttavia che da alcuni studi recenti emerge che l’evoluzione umana sta portando le nuove generazioni ad ampliare lo spettro dei colori percepiti anche nella zona dell’ultravioletto…
Il fisico inglese Isaac Newton dimostrò, nel 1672, che la luce, che vediamo bianca, è in realtà composta dai sette colori dello spettro solare. Nel suo esperimento, Newton fece passare un raggio di luce attraverso un prisma di cristallo. Il raggio si scompose così nei sette colori dello spettro solare, dimostrando che il bianco è la somma di quei colori. Una cosa simile accade nell’arcobaleno: la luce che passa attraverso le piccole gocce d’acqua, sospese nell’aria dopo la pioggia, si scompone nei sette colori dello spettro ( con tutte le relative gradazioni intermedie). Se ne deduce che:
- L’oggetto che riflette tutte le onde luminose appare bianco (bianco= somma di tutti i colori);
- L’oggetto che assorbe tutte le onde, senza restituirle ai nostri occhi, viene visto come nero (nero= assenza di colori);
- L’oggetto che assorbe tutte le onde tranne uno, ha il colore corrispondente a quell’unica onda (per esempio: un oggetto che non assorbe il verde, viene visto dai nostri occhi verde).
Per questa ragione alcuni artisti definiscono il bianco e il nero “non colori” perchè il bianco è dato dalla somma di tutti i colori, il nero dall’assenza di colori.
16/05/2013
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