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13^ puntata: ''Codice etico e di comportamento dell'Associazione Italiana Arbitri''
CODICE ETICO E DI COMPORTAMENTO DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA ARBITRI
Sin dalle mie prime note ho posto l’accento sui valori etico-morali alla base dell’attività arbitrale e come questi siano frutto di un processo formativo autonomo ed individuale. L’Associazione Italiana Arbitri ha codificato ciò nel Codice Etico approvato il 30 settembre 2011 a Cavalese (TN). Stabilendo che sin dal momento dell’adesione “volontaria”, del singolo all’Associazione, Egli s’impegna ad accettare in tutte le sue parti detto Codice.
Pertanto, quelle qualità (etico – morali) con il Codice Etico diventano condizioni irrinunciabili ed imprescindibili per un corretto esercizio dell’attività Arbitrale quali la “correttezza e lealtà sportiva” che devono riferirsi non solo nella funzione Arbitrale ma quale “stile di vita”. Ciò si manifesta essenzialmente con il rifiuto “ dell’inganno e delle astuzie finalizzate al perseguimento di vantaggi e/o profitti non parimenti raggiungibili con le sole capacità” E’ evidente che con il Codice Etico detti comportamenti sono obbligatori perchè codificati, quindi chi non si attiene subisce provvedimenti disciplinari e nei casi più gravi può subire l’allontanamento dal gruppo (l’Associazione Italiana Arbitri) perchè non ha rispettato le regole accettate con la sottoscrizione indispensabile per far parte dell’Associazione.
In particolare viene sottolineata la cultura del “fair play” quindi assoluto divieto e “condanna dell’uso di doping ed altre, finalizzate ad alterare le condizioni psicofisiche nonchè bandire qualsiasi forma di violenza sotto qualsiasi forma, razzismo, diversità ideologiche, sociopolitiche, religiosi, sessuali o etiche.
Così come per tutte le regole si richiedono necessari compiti di vigilanza e relative sanzioni in caso d’inosservanza. Quale migliore testimonianza a quell’azione educativa e formativa dell’attività Arbitrale. Immaginate quale enorme salto qualitativo farebbe la “società civile” se tutti i cittadini si attenessero scrupolosamente a queste regole fondamentali “correttezza e lealtà” La prima attuata nel rispetto delle regole che presiedono ai rapporti fra i cittadini fra loro e quello fra i cittadini e gli Enti pubblici (Comuni, Province, Regioni, Stato), le seconde attuate in modo semplice e di estrema efficacia nel rispetto “dell’altro” Quelli enunciati sono i “valori e principi” dell’Associazione Italiana Arbitri, nelle prossime occasioni si procederà ad una esposizione più dettagliata di aspetti
concreti di “comportamento”.
27/05/2013
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L'arbitro e il mondo del calcio a cura del prof. Mauro Minervini |
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