12^ puntata - ''La definizione delle attività individuali attraverso l'analisi delle funzioni''
LA DEFINIZIONE DELLE ATTIVITÀ INDIVIDUALI ATTRAVERSO L’ANALISI DELLE FUNZIONI
Intendiamo per attività l’insieme delle operazioni proprie di un individuo teso alla realizzazione di uno scopo.
Se consideriamo la personalità dell’individuo come un sistema, per poter operare in modo efficace e univoco questo deve avere la massima chiarezza e del campo d’azione e dei suoi contenuti. Quindi, per l’individuo, è indispensabile definire i confini delle attività che intende realizzare per poterle isolare da altre situazioni che possono rivelarsi dispersive o di disturbo.
La componente che permette di determinare i contenuti e conseguentemente i relativi limiti di campo è la funzione o missione dell’attività esaminata. La funzione che è relativa alla domanda “A cosa mi serve ciò che faccio o intendo fare?” definisce allo stesso tempo:
- Il bisogno che si intende soddisfare;
- L’obiettivo, ovvero a che punto è conveniente arrivare per ritenere di aver soddisfatto il bisogno.
Questa funzione deve essere una e una sola, sempre definita senza incertezza e possibilità di equivoci.
I confini dell’attività sono caratterizzati da vincoli che possono essere modificabili. I vincoli sono dati:
- Dalla struttura dell’ambiente in cui si intende agire;
- Dalle norme esistenti;
- Dalle condizioni economiche, sociali, culturali del contesto d’azione;
- Dalla tecnologia esistente;
- Dal tempo a disposizione.
Questi vincoli sono modificabili ad eccezione del tempo che non può andare oltre la vita stessa dell’individuo.
I vincoli non modificabili, che comunque devono essere tenuti presenti nell’analisi, sono condizionamenti derivati come input di ordine superiore. Questi vincoli agiscono quindi sull’attività delimitandone le caratteristiche operative di ogni altro elemento interno. In altri termini ogni attività è inserita in un sistema più ampio (ambiente esterno) con il quale ha un continuo interscambio di rapporti e dal quale riceve stimoli che tendono a far variare il proprio stato di equilibrio.
In particolare si evidenziano:
INPUT. È individuabile nelle risorse fisiche, nelle informazioni, nell’energia motivante e in qualsiasi altro elemento iniziale che entrando nel sistema, provenendo da sistemi più elevati od orizzontali, avvia il processo di trasformazione per giungere all’output. Un particolare input è costituito da informazioni di ritorno provenienti dall’azione di autoregolazione o retroazione. Cioè dal processo di decisione e di azioni che permettono il controllo e il mantenimento del livello di efficienza dell’attività.
OUTPUT. È costituito dagli elementi fisici e dai servizi/comportamenti derivati dalla trasformazione dell’ input e trasferibili all’esterno.
L’INSIEME. L’insieme rappresenta i contenuti reali dell’attività sia per quanto riguarda le risorse che in esso vi operano, sia in termini di condizionamenti ambientali e organizzativi.
L’assunzione di informazioni sull’insieme è la fase più importante e delicata per l’attuazione di un progetto. Solo una buona conoscenza dell’insieme permette di attuare un consapevole e razionale raggiungimento delle mete. Tutto ciò richiede tempo e dispendio di energia, ma questa fase è indispensabile se non si vuol cadere nell’errore, come a volte avviene, di agire senza conoscere ciò che è possibile fare.
Nella raccolta delle informazioni sull’insieme occorre tenere presente:
- Le risorse fisiche ed economiche disponibili;
- Il bagaglio di conoscenze procedurali possedute.
22/07/2013
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