4^ puntata - ''Alla tristezzza'' di Pablo Neruda
Tristezza, ho bisogno
della tua ala nera,
c'è troppo sole, troppo miele nel topazio,
ogni raggio sorride
sui prati
e tutto è luce rotonda intorno a me
e tutto, in alto, è come un'ape elettrica.
Perciò
la tua ala nera
dammi,
sorella tristezza:
ho bisogno che si estingua qualche volta
lo zaffiro e che cada
l'obliquo rampicante della pioggia,
il pianto della terra:
voglio
quel tronco spezzato nell'estuario,
la vasta casa buia
e mia madre
che cerca
paraffina
per riempire il lume
finchè la luce
non esalava l'ultimo respiro.
La notte era lenta a venire.
Il giorno scivolava
verso il suo cimitero provinciale
e fra il pane e l'ombra
ricordo
me stesso
alla finestra che guardavo ciò che non era,
ciò che non succedeva,
e un'ala nera d'acqua che calava
su quel cuore che lì forse
ho scordato per sempre, alla finestra.
Ora, rimpiango
quella luce nera.
Dammi il tuo lento sangue,
pioggia
fredda,
dammi il tuo volo attonito!
Al mio petto
rendi la chiave
della porta chiusa,
distrutta.
Per un minuto, per
una breve vita,
toglimi luce e lascia
che mi senta sperduto e miserabile,
che tremi tra le fibre
del crepuscolo,
che riceva nell'anima
le mani
tremebonde
della
pioggia.
Pablo Neruda
01/08/2013
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