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Il più grande ritratto dell'universo ai raggi X
Sembrano i fari di automobili in coda nella notte, le striature rosse che il telescopio spaziale dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Xmm-Newton ha fotografato nel cielo. Sono in realtà le fonti di raggi X che il telescopio ha immortalato tra il 2001 e il 2012.
Come quando il fotografo tiene l’otturatore aperto per ottenere striature causate da oggetti in movimento, qui è Xmm-Newton che si è mosso inseguendo sempre sorgenti nuove.
Lanciato il 10 dicembre del 1999 a bordo di un vettore Ariane 5 dalla base europea di Kourou (Guyana Francese), Xmm-Newton sta studiando i fenomeni ad alta energia dell'universo, come buchi neri, stelle di neutroni, pulsar e venti stellari.
Anche quando si sposta da un oggetto all'altro, il telescopio spaziale raccoglie i dati. Questi movimenti sono rappresentati dalle strisce luminose di dati a raggi X in una suggetiva immagine diffusa dall'Esa.
Si sono registrate oltre 1.200 singole rotazioni ottenute in 11 anni di fotografie che coprono circa il 62% del cielo. Si tratta di un mosaico di 73.178 singole immagini, con al centro il piano galattico. Molte delle sorgenti di raggi X nell’immagine sono ben note.
La più brillante, sulla destra è il resto della supernova Vela, che occupa un'area di cielo 150 volte più grande della Luna piena. Sul lato opposto, a sinistra si può vedere Cygnus, una supernova esplosa meno di 15.000 anni fa. Appena sopra il centro dell'immagine è la sorgente di raggi X più potente nota come Scorpius X-1, fu la prima fonte a raggi X scoperta nel 1962. Il catalogo del telescopio spaziale Xmm-Newton è stato recentemente aggiornato. Ora contiene più di mezzo milione di sorgenti di raggi X.
Fonte: Ansa.it
09/08/2013
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