15^ puntata - ''La definizione delle attività individuali attraverso l'analisi delle funzioni - 4^ parte''
LA DEFINIZIONE DELLE ATTIVITÀ INDIVIDUALI ATTREVERSO L’ANALISI DELLE FUNZIONI - 4^ parte
L’analisi delle funzioni porta ad accertarne le dimensioni tangibili e il loro grado di influenza sull’attività. Ciò fa sì che si possa definire, in modo chiaro, la finalità di quest’ultima e quindi porre le basi per un’azione pianificata di razionalizzazione degli interventi. Pertanto si ricercano prima tutte le funzioni per poi classificarle in un ordine logico secondo il loro livello di importanza, tenendo presente che alla gerarchia delle funzioni corrisponde la gerarchia delle attività. Per esempio una funzione contributiva diviene funzione obiettivo in un progetto inferiore, mentre una funzione obiettivo diviene funzione contributiva in un progetto superiore.
L’aggregazione delle funzioni e la loro successione (dalla più semplice alla più complessa) si presenta come un concatenamento sequenziale logico. Esiste, quindi, un rapporto tra funzione e sottofunzioni, pari ad un analogo rapporto tra attività e sottoattività. Ogni funzione è collegata ad altre funzioni di livello superiore o inferiore. La progressione delle funzioni, in termini di contenuti, di complessità di attuazione e di ampiezza di responsabilità, rappresenta la crescita della funzione alla quale corrisponde l’espansione dell’attività e conseguentemente l’espansione dell’input e dell’output.
Per ottenere una espansione continua dell’attività e realizzare il collegamento logico delle funzioni occorre porsi una serie di domande relative ad ogni funzione individuata:
- Che cosa realmente si vuole ottenere realizzando questa funzione?
- Quale funzione di livello più elevato ha generato la funzione in esame?
- Nell’attività, il fatto che esista questa funzione, porta necessariamente alla presenza di altre funzioni?
- Se non si deve portare a termine questa funzione, se ne dovranno eseguire delle altre?
Lo scopo di queste domande è quello di ricercare obbligatoriamente il collegamento logico tra funzioni a basso e ad alto livello. Se non si riesce a comprendere tale rapporto non si è in grado di formulare una rappresentazione sequenziale delle funzioni.
Occorre tener presente che ogni risposta deve contenere un pensiero completamente diverso da quello delle altre risposte. Più semplicemente la gerarchia delle funzioni si può individuare attraverso le domande “perchè” e “come”. La prima domanda permette di risalire alla funzione a monte rispetto a quella considerata, la seconda domanda permette di individuare la funzione a valle.
Agli interrogativi “perchè” e “come” se ne aggiunge un altro ed è “quando”. Questo interrogativo permette di verificare la posizione della funzione rispetto alle altre, ossia nell’ambito gerarchico di tutte le funzioni che contribuiscono alla realizzazione dell’attività esaminata.
24/08/2013
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