11^ puntata - ''Arte e design a 4 stelle''
Arte e design a 4 stelle
Pensate quasi come un servizio per gli ospiti, e soprattutto per movimentare le permanenze di quelli più assidui, al Nhow Hotel del capoluogo lombardo, le mostre hanno una durata di circa cinque mesi. Reality Fluids, che raccoglie il lavoro di 14 designer e 14 artisti, sarà allestita fino al 10 ottobre. La curatrice, in carica dal 2007, si chiama Elisabetta Scantamburlo.
“La struttura dell’hotel è intrigante da un punto di vista degli allestimenti perchè permette e facilita, con la sua struttura, di creare percorsi, di raccontare storie che si sviluppano di piano in piano proponendo suggestioni e sensazioni differenti e amplificate dalle caratteristiche stesse degli spazi, quali i colori, i profumi, i volumi”, spiega la curatrice incaricata dalla effervescente General Manager spagnola Dolores De Bethencourt, promotrice di una gestione illuminata dell’hotel, nella quale rientra anche questa idea.
E sì, perchè il Nhow di via Tortona a Milano, nel vivace quartiere della moda e del design, è già di per sè un luogo di suggestione: ricavato, su progetto di Daniele Beretta, in un edificio di archeologia industriale, sede della ex General Electric, ne conserva ancora la struttura portante e i diversi livelli sono caratterizzati non solo da diverse cromie, ma anche dagli aromi. E gli oggetti e le opere, scelti per le mostre, partecipano a mutare pareti, angoli, corridoi e spazi dedicati e a stupire ogni volta chi vi capita.
Con natali veneziani, la trentasettenne Elisabetta Scantamburlo, che dal 2012 collabora anche con la Biennale di Venezia, è laureata in lingua e letteratura giapponese, una passione che l’ha guidata in passato a occuparsi di mostre sull’arte tradizionale del Giappone (come Hokusai, Ukiyo-e, a Palazzo Reale di Milano nel 2000 e nel 2004) e poi verso l’arte e il design contemporanei e quindi, oltre all’hobby di tradurre libri giapponesi per bambini, al lavoro per il Nhow hotel. “Qui ho trovato uno spazio stimolante e suggestivo, ritengo che ogni esperimento che porti l’arte fuori dai canali consueti sia una strada da testare. Il fascino per la creatività giapponese in generale è rimasto vivo. In più occasioni ho collaborato con designer giapponesi, come Setsu & Shinobu Ito, che proprio per Reality Fluids sono in mostra con alcuni pezzi della collezione Frottage precedentemente esposti alla Triennale di Milano”.
C’è un certo parallelismo fra gli intenti progettuali generali dell’iniziativa, il tema di questa ultima esposizione e l’essenza della vita in albergo caratterizzata, come si legge nel catalogo dedicato che accompagna come sempre ogni mostra, da: “fluidità, trasformazione, impermanenza”. Foto, dipinti, sculture e oggetti dei 28 artisti e designer, interpretano il movimento costante dei flussi e delle direzioni, la modificazione incessante della realtà e la possibilità di scoprire una realtà diversa. Da Karim Rashid a Duilio Forte, da Nicole Tomazi aiRooms ai DryDesign “nel design, indagare le diverse sfaccettature del reale e i suoi vari livelli, e lo smascherare le apparenze, si uniscono alla sempre più sentita attenzione all’ambiente portando concretamente a trovare una nuova vita per materiali nati con altri scopi. Il concetto di fluidità è esplorato anche in termini di funzionalità e adattabilità degli oggetti di cui ci circondiamo alle esigenze in continuo movimento delle nostre vite”.
Di Porzia Bergamasco
Fonte: Corriere della Sera
01/09/2013
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