5^ puntata - ''Intervistando Pablo - 2^ parte''
Intervistando Pablo - SECONDA PARTE
Si trasferí a Parigi nel 1901 dove aprí il suo primo studio. In questo periodo fu ispirato dai grandi, Paul Cezanne (1839 – 1906) e Henri-Émile-Benoît Matisse (1869- 1954). Durante la sua permanenza nella regione parigina, conobbe artisti di fama internazionale come, Amedeo Modigliani (1884- 1920), Georges Braque (1882- 1963), Andre’ Salomon (1881- 1969), Guillaume Apollinaire (1880- 1918) e Max Jacob (1876- 1944). Tra le sue conoscenze divenne amico con Marc Chagall (1887-1985) e Paul Klee (1879-1940).
A quei tempi si usava trascorrere parecchio tempo tra artisti nei loro studio d’arte e mentre lavoravano sui loro dipinti altri leggevano poesie che suggerivano un ottima ispirazione ai visionari come Pablo e Chagall. Tra questi c’era Braque con la sua creativita’ galoppante che invoglio’ Pablo ad affiancarsi a lui e conoscere piu’ da vicino la sua nuova tecnica simile all’astrattismo. La sua amicizia con Braque era diventata necessaria quasi morbosa giacche’ lavoravano nello stesso studio. Lo stimolo che riceveva da Braque era tale che un bel giorno si stacco’ dal suo tradizionale Periodo Rosa, cominciando a dare ai suoi quadri una forma tra l’astrattismo e metafisica. Grazie all’ispirazione artistica ed al supporto morale di Braque, Pablo decise di collaborare assieme a lui, alla nascita di una nuova corrente a cui diedero il nome di Cubismo (1910–1919). – “Merci Georges, mon ami.” – In realta’ l’origine del nome Cubismo fu dato per la prima volta da un commento fatto dall’invidiato Henri Matisse, mentre osservava un quadro di Braque durante l’esposizione al Salone degli Indipendenti a Parigi, nel 1908. Il movimento Cubista, non praticava solo una forma di espressione artistica ma sopratutto aprí una vera e propria guerra contro l’uso della macchina fotografica che stava prendendo piede a spese dei poveri artisti che utilizzavano materiali tradizionali per i loro ritratti, paesaggi e nature morte. Il valore dell’arte tradizionale a quell’epoca comincio’ a subire una profonda crisi a causa dell’avanzamento della technologia moderna (es: fotocamera, videocamera). Questa tecnologia è stata causa di polemiche nel tempo moderno, che ha ispirato e stimolato artisti del periodo della rivoluzione industriale a divenire artisti moderni. Il Cubismo è finalmente una scappatoia dalla realtà vista in modo tradizionale, raffigurante cose e persone in una forma distorta. Grazie a questo moderno modo di tradurre la realtà in arte, gli artisti hanno trovato una via d'uscita dal crollo di un mondo dell'arte divenuto ormai remoto.
Picasso si identifico’ non solo come artista cubista, ma anche come un artista moderno attraverso un suo dipinto storico, Les Demoiselles d'Avignon(foto), nel 1907 ( olio su tela, 2 4 3 . 9 c m x 2 3 3 . 7 c m). Infine, la sua immagine di artista cubista fu separata dal rapporto con Braque, dopo tre decadi grazie a questa sua prima creazione. Famoso dipinto di Picasso Les Demoiselles d'Avignon è una delle opere più criticate, da molti artisti e critici d'arte del passato e del presente, nella storia dell'arte. Dopo la creazione del dipinto di cui sopra, Picasso ha deciso di non mostrarlo al pubblico, perchè influenzato negativamente dai suoi colleghi come per l'esempio di Matisse, che era contro le figure informi delle donne, che potrebbero simboleggiare la decadenza di un'epoca, l'arte moderna. Tra gli artisti che hanno criticato Les Demoiselles, solo uno è stato in grado di incoraggiare il suo autore, Georges Braque, quale suo buon amico e partner per lo sviluppo e l'introduzione al mondo moderno di una nuova generazione d’arte, il Cubismo. Infatti il dipinto in questione mostra gia’ un primo approccio allo stile cubista, che prende il nome di, Proto-cubismo. Il titolo del dipinto ha un forte significato per il contenuto concettuale della nudità femminile. "Le demoiselles termine in lingua francese, è un eufemismo per le prostitute, e Avignone non si riferisce alla città francese, ma di un quartiere a luci rosse di Barcellona" (Stokstad 1050). Come la dichiarazione di cui sopra, vi è abbastanza materiale per Picasso da essere giudicato negativamente dalla società in cui viveva, la classe media. E' possibile che l'artista ha voluto lui stesso prendere le distanze da una certa categoria di audience, forse perchè non considerava la gente di classe media, come acquirenti primari. Egli avendo inoltre una personalità ribelle, attraverso il suo dipinto di chiaro spirito provocatorio, riusciva a stimolare una forte reazione da parte del pubblico.
Quando guardo Les Demoiselles, avverto immediatamente un senso d’ansia che posso ricollegare al pensiero ossessivo dell’autore verso il sesso femminile. Picasso era noto anche per le sue frequenti visite ai bordelli, durante la sua solitudine. Avere rapporti sessuali con prostitute lo ha messo in una posizione di consapevolezza circa la probabilità di contrarre una malattia venerea, quindi letale. La sua ansia può essere percepita nell’osservare i corpi aggressivi e non seducenti delle donne rappresentate nel suo dipinto. "Picasso ha appiattito le figure e trasformato l'intero spazio in una serie turbolenta di curve strette e angoli, trasmettendo quello che uno storico d'arte ha definito "una marea di aggressione "." (Stokstad 1051). La sua condizione fisica colpisce pesantemente il suo stato emotivo, in modo da riuscire a trasferire sul dipinto espressioni di orrore, raffigurando la deformita’ dei corpi femminili, anche mediante l'applicazione di maschere africane su alcuni tra i cinque volti di donne. Tuttavia, solo una di loro (figura centrale a sinistra) potrebbe essere facilmente riconoscibile come figura femminile. Lo sfondo del quadro è anche una combinazione di forme astratte. Al momento della creazione di, Le Demioselles d'Avignon, un altro problema principale era la moralità tra le società europee essendo estremamente puritanee e per questo, è stata ritardata l'idea di Picasso di introdurre il suo lavoro controverso ad un vasto pubblico. Durante il periodo tra la I e II guerra mondiale, il tema del razzismo e sessismo sono stati i principali punti di controversia nel regime nazista, guidato da Hitler. La discriminazione razziale del Fuhrer includeva, il popolo ebraico, la comunità gay, e altre cosiddette razze inferiori, gli africani. Picasso infatti ha raffigurato questo ultimo gruppo di minoranza attraverso il simbolo di maschere africane (Periodo Africano, 1907-1909), che è stato giustificato come parte di uno stile chiamato, Primitivismo. Per problemi morali e di politica, si e’ astenuto ad esporre il suo capolavoro per 39 anni. Infatti, solo dopo l'orrore della seconda guerra mondiale la sua opera è stata molto più apprezzata da un vasto pubblico. Ispirazione primaria di Picasso per la sua opera citata è stato il suo interesse per le figure iberiche, in relazione agli abitanti del villaggio dei Pirenei, come principali soggetti d’ispirazione di Paul Gauguin (1848 – 1903) per le sue opere e il suo concetto di primitivismo. Le grandi “Odalische” di Jean-Auguste-Dominique Ingres (1780 – 1867), per il suo immaginario erotico ha anche influenzato l'artista de Le Demoiselles. Picasso è stato anche ispirato dal Fauvismo di Matisse per la disposizione, i colori, e la posa dei corpi nudi di donne nei suoi quadri, come, Luxe, calme et voluptè 'e Le Bonheur de Vivre. "Les Demoiselles d'Avignon (1907) di Picasso,, e’ molto probabilmente il più famoso e sensazionale lavoro d’arte prodotto nel primo decennio del XX secolo. Infatti, è stato definito il primo vero dipinto del XX secolo" (Kuspit 2) e molti artisti del passato come, Diego Rivera (1886- 1957), Jacques Lipchitz (1891-1973), e Fernand Leger (1881- 1955) sono stati ispirati dalla sua affascinante forma di espressione artistica.
Al Protocubismo seguí, il Cubismo Analitico (1910-1912), una serie di immagini piatte e frammentate in forme geometriche. Infine il Cubismo Sintetico (1912-1914) offriva composizioni che includevano lettere, numeri e materiali aggiuntivi, come legno, corde e collage di giornali. Inoltre il movimento cubista coincise in seguito con il periodo della prima guerra mondiale e quindi i cubisti attraverso la loro arte, sentirono la necessita’ ed il dovere di catturare l’attenzione di un pubblico sorpreso e disorientato dall’esperienza immediata della drammaticita’ della Guerra ed affetto dallo shock di una spiazzante realta’ socio-politica. Artisti come Braque e Picasso sentirono il bisogno di dare un gran contributo al mondo dell’arte, nell’esprimersi attraverso il Cubismo che influenzo’ radicalmente l’opinione pubblica riguardo l’arte. La distorsione di una realtà descritta attraverso l'arte cubista, è stato anche un modo per esprimere la grande confusione del momento storico in cui i due artisti vivevano.
Dopo aver partecipato a diverse esibizioni d’arte a Parigi, la sua fama comincio’ a crescere notevolmente. L’uso del Cubismo lo fece proprio, grazie alla sua tendenza al Simbolismo ed e’ per questo che si attribuisce l’arte cubista a Picasso, anche se Braque ha il merito di aver iniziato l’idea originale. Dopo Parigi rivisito’ Madrid per dare adito alla sua popolarita’. La sua produzione artistica era constantemente in crescita e questo lo stimolo’ a divenire un vero uomo d’affari. Il numero di produzione del suo prodotto era quasi corrispondente al numero delle vendite mantenendo un accurato bilancio cartaceo.
Picasso, ormai entrato a far parte di una cerchia di affermate amicizie intellettuali, decise di aderire ad un Club d’Arte olandese, Cobra, da cui fu rifiutato perche’ considerato solo un uomo d’affari e non un artista impegnato. Infatti anche sua moglie Ol'ga Stepanivna Chochlova (1891- 1955) (una ballerina del corpo di ballo di Sergej Djagilev, per cui Picasso curo’ il balletto Parade) che sposo’ nel 1918 e da cui ebbe il figlio Paulo, lo chiamava, “homme d'affaires.” Durante la sua vita coniugale nel 1927 Picasso incontra per caso, all’uscita delle Galleries Lafayette (1895) di Parigi, la diciassettenne Marie-Thèrèse Walter (1909-1977) di cui si innamoro’ perdutamente. Dalla relazione con questa idilliaca fanciulla, nacque la figlia, Maia.
FINE SECONDA PARTE
Vito Giancaspro © 2013
08/09/2013
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