18^ puntata - ''LA TRAPPOLA DELL’ARIETE - 2^parte''
LA TRAPPOLA DELL’ARIETE - 2^parte
SII FORTE. Il Sii forte è un modo per evitare di farsi coinvolgere dalle emozioni e quindi poter contare in ogni situazione su uno stato d’animo distaccato dagli eventi. Il suo polo positivo è l’affidabilità e la capacità di recupero. È adatto a ruoli di comando in particolar modo nelle situazioni di crisi. Il Sii forte, in generale, è adatto per quelle situazioni in cui nonostante le batoste ricevute bisogna essere capaci di continuare a vivere.
Ogni contesto sociale e di gruppo richiede, però, una partecipazione emotiva dei soggetti; questa richiesta non può essere soddisfatta dal Sii forte. Per esempio la funzione di leader assunta dal Sii forte può essere solo di tipo funzionale, per cui nel gruppo c’è il pericolo della comparsa di un leader emotivo parallelo. Anche un venditore Sii forte non riuscirà ad entrare in contatto con il cliente che gli richiede una partecipazione emotiva.
“Nel complesso il Sii forte appare freddo, distaccato, controllato, al di sopra delle cose, invulnerabile, indipendente r solitario. Caratteristica centrale è la lotta fra la ‘forza’ e la ‘debolezza’: egli dimostra e ammira l’autodisciplina, in se stesso e negli altri, mentre deplora le sdolcinature o comunque qualsiasi manifestazione di apertura sincera agli altri. Il dovere è un piacere. Le persone che esprimono le proprie emozioni sono considerate noiose. Il Sii forte non chiede nulla e non ottiene nulla”.
Per uscire dalla trappola il Sii forte deve capire che non sempre il tentativo di avvicinarsi agli altri riesce, e pertanto solo chiedendo ciò che vuole, e accettando di essere rifiutato qualche volta, potrà dare anche agli altri la possibilità di accettarlo e di dirgli ciò che ha chiesto.
CERCA DI PIACERMI. Questo espediente è utilizzato per evitare possibili rifiuti da parte degli altri. La sua parte positiva si evidenzia nell’elasticità e nell’adattabilità ed è preziosa in qualsiasi situazione che richieda un’ampia adattabilità alle esigenze degli altri, come un lavoro a contatto con il pubblico o ambienti di lavoro ufficialmente gerarchizzati.
Il rovescio della medaglia di tale espediente è dato dal fatto che non è possibile sopportare a lungo relazioni non autentiche. Il Cerca di piacermi alla fine accumula tanto di quel risentimento nei riguardi degli altri da avere manifestazioni aggressive che rompono le sue relazioni.
“Nel complesso il Cerca di piacermi è manifestamente manipolativo e ‘carino’ e rispettoso, affettato, pretenzioso, snob, non autentico, istrionico, ficcanaso, educato, manipolatore degli altri, e timoroso circa l’accettabilità del proprio comportamento. Tema centrale è: ‘Sono buono o cattivo?’. Nei confronti degli altri è tortuoso e il suo trionfo segreto è quello di sfuggire alle responsabilità. Nel caso più comune il Cerca di piacermi si manifesta con una personalità estremamente convenzionale e comune”.
Per uscire dalla trappola il Cerca di piacere deve conoscere e manifestare ciò che vuole esplicitando autenticamente le sue idee in relazione agli altri, deve esprimere le proprie emozioni con autenticità senza essere nè troppo educato nè sgarbato, deve accettare ed apprezzare la stessa spontaneità degli altri.
25/09/2013
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