15^ puntata - ''Il Tantra - 6^parte''
Il Tantra - 6^parte
Lo studioso David Shannohoff-Khalsa, che lavora presso l’Istituto di Scienze biologiche in USA, in uno studio condotto sui legami tra flusso del respiro nelle narici e attività degli emisferi ha rilevato che quanto sostenuto dagli yogi corrisponde a verità.
L’autore “trovò che quando il respiro predomina in una narice, il lato opposto dell’emisfero cerebrale è predominante”; e ciò significa che attraverso il respiro possiamo stimolare l’emisfero meno attivo.
Sempre lo Swara yoga evidenzia che nel passaggio (ogni novanta minuti circa), dalla dominanza del flusso del respiro da una narice all’altra (ad esempio dell’energia pingala a quella ida), vi è un intervallo di tempo di pochi minuti in cui entrambe le energie sono in equilibrio. Nei pochi minuti di equilibrio del respiro nelle narici fluisce sushumna nadi (flusso energetico armonico e bilanciato). L’obiettivo dello Yoga e del Tantra è di mantenere l’equilibrio tra ida e pingala perchè ciò è indispensabile per risvegliare l’energia assopita alla base della colonna vertebrale (kundalini). Quando questa energia è risvegliata, attiva simultaneamente le diverse aree del cervello.
Il bilanciamento di ida e pingala è, da un punto di vista energetico la base per il dispiegamento delle potenzialità di ogni soggetto.
Le caratteristiche di queste due forze o energie per quanto riguarda la cognizione sono molto simili a quello che Norman D. A. ha definito pensiero riflessivo e pensiero esperienziale.
La cognizione esperienziale insegna a saper fare le cose in modo rapido ed efficace, “… è una forma di pensiero reattivo, automatico, indotto dall’informazione sensoriale ma dipende da un ampio serbatoio di esperienze. Si provi a sommare 2 e 4. La risposta arriva senza che sia necessaria una riflessione cosciente, senza consapevolezza alcuna”. La modalità esperienziale è molto utile nella vita perchè ci permette di far fronte alle situazioni con pochissimo dispendio di energia, ma prima che ciò avvenga, è necessario molto esercizio. Il pensiero esperienziale è alla base del comportamento dell’esperto.
Il pensiero riflessivo, invece, è diverso da quello esperienziale “… richiede la capacità di immagazzinare risultati provvisori, di compiere inferenze a partire da conoscenze immagazzinate, e di seguire catene di ragionamento procedendo in un senso o nell’altro a volte tornando sui propri passi quando una linea di pensiero si rivela infruttuosa”.
Nel caso specifico dell’attività cognitiva, l’energia di ida possiamo collegarla al pensiero riflessivo e quella di pingala al pensiero esperienziale. Entrambe le modalità di pensiero sono indispensabili. La cognizione riflessiva è quella del dialogo, della problematizzazione, della creatività, della produzione di nuove idee. Quella esperienziale è pragmatica e fondamentalmente ci aiuta a fornire risposte rapide. Norman è consapevole che il pensiero è un’attività a più dimensione e che sia quello esperienziale sia quello riflessivo sono modi semplificati di presentare l’attività cognitiva. Lo Yoga e il Tantra sostengono la stessa cosa quando affermano che le due principali modalità di funzionamento dell’essere umano sono l’energia di ida e pingala. In realtà, queste due forze non riguardano solo l’attività cognitiva, ma hanno anche altre implicazioni: ida, per esempio, è impegnata nei processi di recupero, di rilassamento, mentre pingala nei processi attivi di consumo di energia. Esse portano energia al corpo e alla mente.
30/09/2013
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