12^ puntata - ''Amministratore e sanzioni''
Amministratore e sanzioni
In seno alla dottrina, forse per la poca rilevanza pratica che la norma ha assunto con il passare del tempo, non molti autori si sono cimentati nel dare soluzione al quesito posto in precedenza.
Chi lo ha fatto, in passato, riteneva che rientrasse nelle competenze del mandatario, se previsto dal regolamento, irrogare le sanzioni (cfr. Branca, Comunione Condominio negli edifici, Zanichelli, 1982).
La giurisprudenza, nelle sentenze che si rintracciano sull’argomento, s’è pronunciata allo stesso modo.
In particolare è stato affermato che l'amministratore non necessita di alcuna previa delibera assembleare, posto che egli è già tenuto ex lege (art. 1130 c.c., comma 1, n. 1: ex plurimis, cfr. Cass. 14088/1999; Cass. 9378/1997) a curare l'osservanza del regolamento del condominio al fine di tutelare l'interesse generale al decoro, alla tranquillità ed all'abitabilità dell'edificio; ed è altresì nelle sue facoltà, ai sensi dell'art. 70 disp. att. c.p.c., anche quella di irrogare sanzioni pecuniarie ai condomini responsabili di siffatte violazioni del regolamento (Cass. 8804/1993): ove lo stesso - come del resto nella specie accertato dai Giudici di appello - preveda tale possibilità (Cass. 26 giugno 2006 n. 14735).
Ed ancora: anche se i limiti dei poteri dell'amministratore possono essere più o meno ampi in relazione al contenuto specifico del regolamento di condominio ed alle eventuali direttive fissate dall'assemblea è fuor di dubbio che egli nell'esercizio delle sue mansioni, sebbene sia tenuto a curare l'osservanza del regolamento da parte dei condomini non ha poteri coercitivi o disciplinari nei loro confronti, a meno che a norma dell'art. 70 delle disposizioni di attuazione del cod. civ. il regolamento di condominio non preveda che ai condomini i quali incorrono in infrazioni alle norme ivi stabilite per l'uso della cosa comune venga inflitta una sanzione pecuniaria, disposizione che quando esiste spetta all'amministratore di farne applicazione (Cass. 20 agosto 1993 n. 8804).
L’importanza dell’importo delle sanzioni previste dalla nuova legge, porta a riproporsi la domanda sulla competenza a decidere in merito all’irrogazione di sanzioni.
08/10/2013
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