Sabato 12 ottobre, a partire dalle ore 9.30, nell’auditorium «avv. Franco Miro» del Palazzo di Giustizia di Taranto, si terrà un convegno sul tema «La Riforma del condominio (legge 220/2012)»
Riflettori accesi sulla Riforma del condominio
Riflettori accesi sulla Riforma del condominio. Sabato 12 ottobre, a partire dalle ore 9.30, nell’auditorium «avv. Franco Miro» del Palazzo di Giustizia di Taranto, si terrà un convegno sul tema «La Riforma del condominio (legge 220/2012)».
L’incontro è promosso dall’Ordine degli Avvocati di Taranto, dalla Fondazione della scuola forense, dall’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA), dall’Università degli studi di Bari «Aldo Moro» e dall’Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari (ANACI) della provincia di Taranto.
Per l’occasione, giungeranno a Taranto da tutta Italia numerosi associati ANACI, la maggiore organizzazione di categoria. L’incontro è aperto a tutti.
Questo il programma del convegno. Dopo la registrazione dei partecipanti, sono previsti i saluti del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Taranto, Angelo Esposito, del presidente dell’AIGA di Taranto, Salvatore Colella, del presidente provinciale di ANACI Taranto, Giuseppe De Filippis, e del presidente provinciale di Confedilizia Taranto, Massimo De Filippis.
Seguirà la relazione del professore Riccardo Sgobbo, dell’Università degli studi di Napoli «Federico II», in merito ai «Profili della riforma, linee generali».
Prenderà la parola, poi, il tesoriere nazionale di ANACI, Giuseppe Merello, per illustrare le novità introdotte dalla Riforma in tema di contabilità. Modera il conduttore televisivo Gennaro del Core. La partecipazione al convegno darà diritto all’attribuzione dei crediti formativi.
ANACI dedica particolare attenzione alla formazione e all’aggiornamento professionale dei propri associati. Tant’è che la sede provinciale di Taranto avvierà, nel mese di novembre, un nuovo corso di qualificazione e di avviamento all’attività di amministratore condominiale ed immobiliare.
La legge 220/2012 che ha modificato la disciplina del condominio negli edifici, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 17 dicembre 2012, con entrata in vigore il 18 giugno scorso, ha stabilito che «possono svolgere l’incarico di amministratore di condominio coloro che hanno frequentato un corso di formazione iniziale».
«La Riforma del condominio e la Legge sulle professioni non regolamentate – spiega il presidente provinciale di Anaci Taranto, Giuseppe De Filippis – hanno dettato nuove regole per l’amministratore professionista, obbligandolo al rispetto di requisiti morali e culturali. L’articolo 71 bis delle Disposizioni di attuazione del codice civile ha elencato i presupposti della nuova disciplina, integrati, poi, dalla legge 4/2013. Le associazioni tra professionisti – aggiunge De Filippis – occupano oggi un ruolo centrale non solo nella formazione delle nuove leve, ma anche nell’aggiornamento dei professionisti, i quali dovranno dimostrare al cliente (condòmino) il possesso dei requisiti, nonchè la conformità delle prestazioni erogate agli standard previsti dalle normative di riferimento». In particolare, l’articolo 7 della legge 4/2013 prevede che «le associazioni sono abilitate a rilasciare ai propri iscritti, previe le necessarie verifiche e sotto la responsabilità del proprio rappresentante legale, un’attestazione relativa alla sussistenza di tutti i presupposti di legge».
«Anaci – sottolinea il presidente – ha già intrapreso le corrette iniziative volte alla ricerca continua della qualità delle prestazioni professionali dei propri iscritti, al fine di rassicurare il condòmino, ormai inteso come consumatore, destinatario di particolari tutele. Come presidente provinciale e dirigente nazionale – dice De Filippis – sento la necessità di richiamare l’attenzione degli iscritti ad un’attenta informazione delle due nuove leggi, in particolare gli articoli 5 e 7 della legge 4/13 e l’articolo 71 bis delle Disposizioni di attuazione del codice civile. Per ogni eventualità riguardante la figura dell’amministratore – prosegue il presidente – si può contattare la nostra segreteria e ricordo che tutti gli amministratori professionisti sono obbligati a qualificare la propria attività, nelle comunicazioni con la clientela, utilizzando la dicitura “professione esercitata ai sensi della legge 14 gennaio 2013, numero 4” o altre similari, come prescritto dall’articolo 1, comma 3 della legge 4/2013. L’eventuale inadempimento – conclude il presidente – rientra tra le pratiche commerciali scorrette tra professionisti e consumatori e, pertanto, si rischiano sanzioni di vario importo».
09/09/2013
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