23^ puntata - ''SE L’OCCHIO NON VEDE… NE RISENTE LA SALUTE: UN PO’ DI DATI''
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SE L’OCCHIO NON VEDE… NE RISENTE LA SALUTE: UN PO’ DI DATI
Secondo una recente ricerca della Commissione, il 66% degli italiani ha difetti visivi, il 53% porta occhiali correttivi mentre il 17% non corregge il difetto (1 persona su 4). Inoltre un italiano su 5 non si è mai sottoposto a un controllo oculistico. Più del 60% non fa un esame da oltre tre anni. La situazione è piuttosto allarmante e non migliora, se si guarda ai dettagli.
SUI BANCHI
I bambini sono i primi a necessitare di attenzione, perchè il loro disagio visivo spesso rimane inespresso o, peggio ancora, trascurato. In Italia il 40% degli alunni presenta un difetto visivo, ma non utilizza gli occhiali, il 51,4% dei genitori non è “attivo” nei confronti della prevenzione oculare e 7 genitori su 10 ritengono le visite oculiste “non necessarie”. È dunque opportuno sottoporre i bambini, fin dall’infanzia, a controlli mirati e prestare particolare attenzione ai loro comportamenti: se un problema c’è, va individuato in tempo. «Così si evitano eventuali difficoltà d’apprendimento e la loro interferenza con i risultati scolastici», conferma il dottor Francesco Loperfido, consulente della Commissione Difesa Vista e responsabile del servizio di Oftalmologia generale presso l’Unità Operativa di Oftalmologia e Scienze della Visione dell’Ospedale San Raffaele di Milano. «L’apprendimento è facilitato se entrambi gli occhi funzionano al meglio. In particolare il complesso processo chiamato “lettura”, non può prescindere da una visione integra ed efficiente».
In età prescolare e nelle scuole primarie, è importante la valutazione della capacità di apprendimento dei bambini all’inizio del loro lungo percorso scolastico. «Una legge approvata mercoledì 29 settembre – dopo un lungo iter legislativo – mette in risalto quali sono i disturbi specifici di apprendimento quali la dislessia, disgrafia e discalculia», spiega Loperfido. «Questi problemi riguardano circa il 5% dei bambini in età scolare. Il bambino dislessico, che ha molto spesso un’intelligenza superiore alla norma, presenta un disagio perchè non legge in maniera automatica per cui si stanca molto rapidamente, commette degli errori e di conseguenza rimane indietro andando in disincronia con la spiegazione effettuata in classe». Da ciò si deduce che una visita oculista, nelle prime fasi della vita scolare, è necessaria già per escludere difetti visivi che a priori possono complicare la vista scolastica.
Tra i vari problemi che possono emergere c’è anche l’ambliopia, molto diffusa tra i bambini – più comunemente conosciuta come “occhio pigro”: è curabile solo se viene diagnosticata nei primissimi anni di età. La Commissione Difesa Vista è molto sensibile su questo tema e, in questi mesi, ha avviato contatti con referenti del Ministero della Salute per portare l’attenzione su questa problematica e promuovere una campagna di sensibilizzazione.
“A ME GLI OCCHI”: STREGATI DAL PC!
Oltre ai bambini in età prescolare e scolare, altra categoria la cui vista è sottoposta a stress non indifferenti è quella dei video terminalisti: ben i 2/3 soffrono di disturbi visivi spesso trascurati come affaticamento, visione offuscata e mal di testa, mentre in generale il 25% di coloro che lavorano al pc presentano anche problemi muscolo–scheletrici. Postura giusta, luci, schermo, tipo di seduta; se le regolazioni di queste variabili fondamentali non vengono effettuate in modo corretto è possibile che insorgano disturbi. «Si tratta di difetti visivi latenti o manifesti, in alcuni casi corretti, in altri mal corretti, che si possono manifestare immediatamente o dopo molte ore di lavoro», continua Loperfido. «La legge 626 impone una visita oculistica il cui referto viene valutato dal medico competente, ovvero il medico del lavoro, che darà l’idoneità in base anche ad altre valutazioni eseguite», specifica il consulente della Commissione Difesa Vista. Anche in questo caso i controlli periodici sono fondamentali; a questi potrà essere affiancato l’utilizzo, se necessario, di occhiali da lettura e da riposo. Sicuramente bisogna programmare regolari pause dallo schermo quando la vista risulta affaticata e controllo delle condizioni micro-ambientali nei luoghi di lavoro.
Fonte: real-eyes
10/10/2013
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