17^ puntata - ''LE PAROLE SBAGLIATE INTOSSICANO IL CERVELLO''
LE PAROLE SBAGLIATE INTOSSICANO IL CERVELLO Una volta pronunciate, le parole vanno ad agire contemporaneamente su due cervelli (come minimo): quello di chi parla e quello di chi ascolta. E, in entrambi i cervelli, diventano materia. In che modo? Attraverso un preciso percorso chimico-fisico (oltre che simbolico) che attraversa corpo e psiche a partire dall’orecchio. Proviamo a seguirlo.
1. DALLA VOCE AL CORPO. Quando una parola entra dentro di noi (può essere una parola che pronunciamo o pensiamo in silenzio, così come la parola che ci viene detta) modifica contemporaneamente le aree cerebrali e lo stato di alcuni visceri: in sostanza, crea un differente stato di coscienza sia a livello psichico che somatico. Di conseguenza, può far star bene o creare disagio.
2. LE PAROLE SI MUOVONO ALL’INTERNO DELL’ORECCHIO… L’ingresso dei suoni nel corpo avviene attraverso il timpano, una specie di “porta” situata dentro l’orecchio. Da qui procedono nel cranio verso una struttura denominata “coclea”, fanno vibrare l’orecchio interno e poi si incanalano nel nervo acustico.
3. … E POI SI PROPAGANO AGLI ORGANI E AL CERVELLO. A questo punto, le parole stimolano il nervo vago, che si dirama verso gli organi della respirazione, della digestione e della circolazione.
A livello centrale, invece, vengono interessate le aree centrai del cervello, così come le zone vicine alle strutture uditive, per esempio le aree limbiche e para-limbiche, dove le emozioni si trasformano in impulsi fisico-chimici e viceversa.
Dobbiamo immaginare che tutto questo processo avvenga in un tempo infinitamente breve, quasi non misurabile. Ma è anche facile capire come, a partire da una parola che ascoltiamo, soprattutto se si tratta di una parola sbagliata, il corpo metta comunque in moto un complesso meccanismo di feedback che può generare disagi anche il tipo fisico. E più le parole sbagliate si ripetono nel tempo (pensiamo ai bambini che vengono costantemente e violentemente rimproverati per qualunque sciocchezza), più l’organismo viene messo sotto stress e si debilita.
Abbiamo mai notato come, per esempio, alcune persone particolarmente timide e sensibili reagiscano con vampate di rossore a una plateale “lavata di capo” somministrata dal superiore di fronte ai colleghi? Allo stesso modo, una reazione violenta a sorpresa, come un’ insulto a fronte di un piccolo sgarbo non voluto (per esempio: pestare inavvertitamente i piedi a una persona nella ressa della metropolitana), può provocare in chi lo subisce una specie di buco allo stomaco, proprio come se avesse fisicamente ricevuto la parola cattiva proprio lì, in mezzo alla pancia.
Di Vittorio Caprioglio
10/10/2013
Importanza della comunicazione e linguaggio del corpo