1^ puntata - ''I porti pugliesi dalle origini al V secolo - Introduzione''
I porti pugliesi dalle origini al V secolo - Introduzione
I pugliesi hanno scritti pagine veramente auree sui mari così che le cronache dei commerci e dei traffici marittimi – principali motivi di questa epopea secolare di audacie e di sacrifici – non hanno veruna ragione d’impallidire dinanzi ai fasti marinari d’altre ben maggiori marine mercantili, quali la veneziana, l’amalfitana, la genovese e la pisana. Nè questa è un’esagerazione provincialista: storia. Perciò alla navigazione di Puglia, fatta simbolo della storica marina mercantile, che si concreta principalmente nelle città adriatiche pugliesi dalla marina garganica a Brindisi, senza tuttavia dimenticare le città ioniche, sta bene erigere un monumento, il quale simbolicamente le abbracci tutte. E se tale monumento sarà eretto a Bari, esso avrà un posto assai opportunamente scelto, in quanto Bari anche geograficamente si presta a rappresentare il “centro” di tutte le varie imprese civili del mare, adriatiche e ioniche, mentre – per di più – Bari può ben servire di sintesi, quasi direbbesi, della navigazione pugliese, perchè appunto nel campo della navigazione mercantile ha tutta una trafila di egregi ed encomiabili fasti.
Ciò detto, vediamo i fasti della navigazione mercantile pugliese nei secoli, non dimenticando il fatto singolarissimo che dove natura negò i porti, i Pugliesi se li crearono con un atto, che si può ben definire “di fortuna” .
L’origine di un porto è quasi sempre un concetto incerto e relativo, specie per i tempi antichi, quando le prime notizie a noi giunte di un movimento portuale non coincidono molto spesso con il primo sorgere dell’approdo. Anche i porti la cui costruzione si può riportare ad una data precisa non furono quasi mai interamente nuovi, perchè sorti in località o presso località ove già si svolgevano dei traffici. L’origine preromana, o romana, o medievale, o moderna, è dunque spesso discutibile e variamente intesa e più che ad una vera e propria origine, pare opportuno riferirsi nella maggior parte dei casi a fasi di sviluppo che fecero emergere un porto su altri, che gli dettero, mercè opere nuove o in seguito a nuove condizioni economiche e politiche, una rinnovata e più importante funzione. Questo non esclude che non si possa riconoscere in qualche caso un porto creato completamente di nuovo, a seguito di deliberati o imposizioni dovuti a motivi politici o militari, alla fondazione di nuove città, a migrazioni di masse umane.
Nell’antichità le comunicazioni terrestri erano difficili e costose, il naviglio aveva frequente bisogno di ripararsi dalle tempeste, la navigazione era soprattutto costiera per mancanza di strumenti e di conoscenze geografiche.
Tra i vari porti qualcuno emerse sugli altri, sia che la sua posizione geografica o locale lo favorisse rispetto alle rotte marittime, sia che vicino sorgesse un centro di rilievo. Poichè nel mondo antico il porto viene dalla città e non è di regola esso stesso creatore di un centro, come invece accade sovente nel medioevo.
Quando il naviglio non richiedeva fondali profondi e poteva essere tratto anche a riva sulle spiagge, una costa bassa, purchè riparata, era di per sè un porto naturale, ed inoltre si preferivano insenature piccole e ristrette, più difendibili, che in seguito dovevano rivelarsi poi insufficienti .
26/10/2013
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