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4^ puntata - ''Le Razze equine''
Le Razze equine
Secondo la definizione più comune, per razza bisogna intendere un nucleo di soggetti della stessa specie dotati di caratteristiche simili e proprie che verranno trasmesse alle successive generazioni.
Esistono due possibilità in merito alla formazione della razza: la prima si deve alla cosiddetta selezione naturale e quindi principalmente a fattori di tipo climatico; l’altra riguarda la particolare selezione operata dell’uomo per ottenere nuove specie in grado di corrispondere meglio alle proprie esigenze.
I cavalli, diffusi ovunque, hanno dimostrato da sempre una peculiare facilità di adattamento a tutte le condizioni imposte dalla natura e dal clima in particolare.
Di questa importantissima caratteristica ebbero coscienza già nell’antichità, quando si comprese, principalmente attraverso l’osservazione, come razze provenienti da diverse zone presentassero aspetti fisici diversi, che si prestavano a impieghi differenti e da queste considerazioni presero spunto i tentativi di incroci di razze con l’obiettivo di dare vita a nuovi soggetti dotati delle caratteristiche richieste.
Selezione delle Razze
L’autore latino Vegezio dimostra le sue capacità di acuto osservatore presentando un vero e proprio catalogo delle numerose razze equine presenti sul territorio dell’Impero romano: già a quell’epoca la penisola italica era infatti conosciuta e apprezzata per i suoi cavalli veneti, pugliesi ed etruschi.
Il Medio Oriente era in grado di fornire cavalli forgiati dalle avverse condizioni climatiche imposte dal deserto, e per questo frugali e veloci, dalla Cina e dalla Mongolia, invece, arrivavano tanto i pony di piccole dimensioni quanto esemplari ben più robusti, poco attraenti dal punto di vista estetico ma estremamente resistenti.
Tutte queste considerazioni permettono di affermare che un clima torrido e un suolo sabbioso comportano la presenza di un pelo molto corto – atto a favorire la traspirazione – e di un piede sano, mentre in un ambiente con clima umido il cavallo risulterà caratterizzato da pelo molto folto e da piedi molto più ampi.
Fra i fattori esterni in grado di condizionare fisicamente un cavallo e di produrre caratteristiche poi trasmissibili geneticamente vi è anche la selezione umana dovuta al lavoro svolto.
Il cavallo da sella avrà un’ossatura robusta e sviluppata, un apparato circolatorio più potente, collo e stinco maggiormente allungati, un torace imponente; il purosangue destinato alla corsa presenterà un sistema nervoso particolarmente eccitabile, adatto ai frequenti allenamenti e alle competizioni.
Per ottenere e mantenere le caratteristiche desiderate l’allevatore sceglie i riproduttori migliori per poi avvalersi di tre opzioni: la selezione, che permette di operare all’interno della stessa razza e di fare ricorso anche alla consanguineità a vari gradi; il meticciamento, che consente di mantenere caratteristiche ottenute in precedenza; l’incrocio, che si ha con l’introduzione di caratteristiche specifiche di una razza in un’altra e necessita di tempi molto lunghi.
10/11/2013
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''Cavalli ed equitazione'' a cura di La Macchia degli Esperti |
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