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5^ puntata - ''Utilizzo dei cavalli nel lavoro dell’uomo''
Utilizzo dei cavalli nel lavoro dell’uomo
Oltre che per scopi militari e semplice svago, il cavallo da sempre accompagna l’uomo anche nelle attività più strettamente produttive.
A torto si ritiene che la Rivoluzione industriale e l’avvento delle macchine abbiano sancito la fine del trasporto a trazione animale, una pratica vecchia di più di 4000 anni.
Dopo la metà dell’800 gli esemplari più leggeri e agili vennero utilizzati per il trasporto di merci e il traino di carrozze nelle città che via via andavano congestionandosi.
Le linee ferroviarie non potevano prescindere dal contributo dei cavalli da tiro pesante, impegnati nel trasporto di merci verso ferrovie e cantieri.
I boaters, enormi cavalli capaci di trainare chiatte di circa 70 tonnellate, permisero di sfruttare in Inghilterra il sistema dei canali navigabili, mentre i pony trovavano impiego nelle miniere.
Altro grande territorio di applicazione della forza e dell’agilità equina fu l’agricoltura nel periodo compreso fra il 1700 e il 1800: l’intero ciclo produttivo agricolo, dalla semina al raccolto, vedeva come protagonista il cavallo.
In campo militare il cavallo ha conosciuto il suo massimo teatro nel corso del secondo conflitto mondiale e, nonostante le numerose innovazioni introdotte dalle nuove tecnologie, l’esercito russo poteva contare ancora sul fondamentale apporto di quasi un milione e mezzo di esemplari.
Ancora oggi i reparti di cavalleria vengono mantenuti dalla quasi totalità degli eserciti del mondo, anche per assolvere la semplice funzione di rappresentanza durante le cerimonie.
Infine le forze di polizia di diversi paesi del mondo e di alcune delle più grandi città del globo, come New York e Londra, affidano agli agenti a cavallo il controllo di parchi, di strade particolarmente congestionate dal traffico e delle masse di gente in occasione di manifestazioni ed eventi particolarmente sovraffollati.
19/11/2013
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''Cavalli ed equitazione'' a cura di La Macchia degli Esperti |
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