14^ puntata - ''La sfida biodinamica della Di Vaira''
La sfida biodinamica della Di Vaira
Il primo obiettivo è ripristinare la fertilità della terra, secondo gli insegnamenti di Rudolf Steiner, mantenendo in equilibrio tutte le componenti dell’azienda agricola - terra, piante, animali e uomo
È una sfida tosta, quella che si gioca alla Fattoria biodinamica Di Vaira, sulle colline del Molise: rilanciare un’antica azienda agricola con un progetto-pilota che prevede di farne anche un luogo di incontro, di cultura e di sperimentazione.
Sono 530 ettari tra vigneti, oliveto, coltivazioni miste, stalla di vacche da latte e capre, probabilmente la più grande azienda agricola del Molise, incastonata sulle colline a pochi chilometri dal mare - quindi con un microclima unico - nel comune di Petacciato, in provincia di Campobasso.
Certo, una volta che uno è arrivato in questi luoghi, che ha incontrato la loro bellezza unica, è difficile non farsi imprigionare da questo progetto per farlo diventare, con fatica, tenacia e assione, una realtà.
È stato così anche per Fabio Brescacin, presidente di EcorNaturaSì, la prima volta che ha visitato la fattoria. Era il 2007 e la tenuta era allora gestita dalla proprietà, un ente di beneficienza presieduto per statuto dal vescovo di Termoli-Larino, con lo scopo non solo di svolgervi l’attività agricola, ma
anche di educare i giovani al lavoro in campagna. Già nel secolo scorso, in effetti, la Fattoria Di Vaira rappresentava uno dei più ammirati esempi di azienda agricola del Mezzogiorno: il suo fondatore, il cavalier Francesco Di Vaira, la gestì per decenni con grande lungimiranza e utilizzando tecniche d’avanguardia. Alla sua morte, fu la moglie a scegliere di istituire un ente benefico che ne proseguisse l’attività. L’ente Di Vaira portò avanti i suoi intenti fino al 2007, quando il consiglio decise di affidare l’azienda a una struttura esterna che ne rispettasse le finalità
originarie.
È stato allora che il destino ha incrociato la storia di Valter Desiderio, un agricoltore bio locale, con quella di EcorNaturaSì e di una rete di realtà vicine per valori e filosofia: Banca popolare etica, la Banca di credito cooperativo locale, alcuni negozi specializzati del settore biologico e semplici cittadini, tutti accomunati dalla volontà di prendere in gestione l’intera azienda e creare un vero
e proprio organismo agricolo secondo i principi dell’agricoltura biodinamica.
Fu da questa unità di intenti che nacque nel 2007 l’Opera società agricola biodinamica Di Vaira srl, una sfi da favorita dalle condizioni ottimali che caratterizzavano la tenuta, che manteneva ancora un’impostazione tradizionale (che unisce allevamento e agricoltura), non deturpata dall’indirizzo monocolturale e dall’uso esasperato della chimica, che nel frattempo aveva caratterizzato molte aziende di analoghe dimensioni.
In cinque anni in tanti hanno contribuito a dar vita a un’azienda agricola dove coltivare, educare e sperimentare secondo la filosofia steineriana. Dal 2007 hanno così aderito al progetto - caratterizzato da un azionariato diffuso - numerose realtà rappresentative di tutti gli anelli della filiera, dal produttore, al distributore, al negoziante, al semplice consumatore di prodotti biologici che conoscendo questa esperienza si è convinto della sua valenza. Si è costruito così un patrimonio
condiviso da tutti.
A coordinare la Fattoria con tenacia e passione da un paio di anni c’è Paola Santi, dottore in agraria con più di 10 anni di esperienza nel settore del biologico. Accanto a lei, una squadra affiatata e ben nutrita. Ognuno con il suo compito: chi segue le capre, chi il vigneto, chi le piantagioni, chi le mucche, chi il caseificio, chi l’agriturismo, chi i macchinari e gli impianti, chi i cumuli e il letame.
La Di Vaira dà oggi lavoro a una cinquantina di persone, più altre in periodi particolari di raccolta. “Questa esperienza ha solo 6 anni di vita e la situazione economica è ancora precaria. La non specializzazione produttiva - spiega Paola - è la sua bellezza, ma rappresenta anche la maggior difficoltà nella gestione.
L’azienda infatti è storica, ma anche obsoleta e necessita ancora di molti investimenti nei diversi settori in cui si compone la nostra attività agricola. A spingerci avanti è l’idea di fare qualcosa per chi verrà dopo di noi”.
Il primo obiettivo, infatti, è ripristinare la fertilità della terra, secondo gli insegnamenti di Rudolf Steiner, mantenendo in equilibrio tutte le componenti dell’azienda agricola - terra, piante, animali e uomo - e usando compost aziendale, preparati biodinamici, rotazioni e sovesci (l’interramento di apposite colture), con una minuziosa selezione delle sementi.
La terra così non viene sfruttata e impoverita e le coltivazioni non hanno bisogno di essere “spinte” con sostanze chimiche. Fanno il resto il lavoro delle persone, il sole che scalda questi campi, il clima e il vento tipici di queste zone.
I benefici, ovviamente, ricadono tutti sui prodotti di queste terre: la Di Vaira produce conserve, latticini, caprini, olio, miele, vino e ortaggi di ottima qualità.
22/11/2013
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