15^ puntata - ''IL POMODORO''
IL POMODORO
A Petacciato, quest’anno, le coltivazioni a pomodoro coprono circa 30 ettari. Vengono coltivati pomodori, pomodori da pelati, pomodorini e datterini. Il terreno è argilloso e non permette rese molto alte per ettaro: nell’agricoltura convenzionale si ricorre ai concimi chimici, ma alla Di Vaira da sei anni, quando è stata avviata la conversione all’agricoltura biodinamica, si è scelto di accompagnare e favorire in modo naturale i processi vitali del terreno.
La produzione è di circa 400 quintali di pomodori per ettaro. Per un confronto, si pensi che nell’agricoltura convenzionale si arriva a 1.300, e anche l’agricoltura biologica in pianura può arrivare a 800 quintali per ettaro.
La scelta di rinunciare a una produttività più spinta fa ovviamente parte della scelta del metodo di coltivazione biodinamico.
Le risorse umane e la manodopera qui sono particolarmente preziose: è infatti necessario il lavoro dell’uomo per alcune operazioni supplementari, tipiche dell’agricoltura biodinamica: dal trapianto con il bagno in preparato 500 (detto cornoletame, a base di letame bovino), ai trattamenti
biodinamici (oltre al bagno delle piantine, in campo si deve passare per almeno due volte il
cornoletame e per almeno due il cornosilice; quest’ultimo è a base di quarzo macinato e agisce sulla fotosintesi per stimolare nelle piante una crescita equilibrata e per favorire una maturazione armoniosa dei frutti), alle sarchiature, fi no alla zappatura manuale.
I trapianti delle piantine vengono effettuati in primavera, mentre i pomodori maturi vengono raccolti - in parte a macchina e in parte manualmente - dalla fi ne di luglio ad agosto, seguendo l’andamento della stagione.
Anche la difesa dagli insetti, dalle malattie e dalle muffe avviene secondo il metodo biodinamico, ma è molto limitata: l’agrosistema, rispettato come avviene qui a Petacciato, svolge già di per sè un controllo e una prevenzione efficace di questi problemi. “Non sempre fila tutto liscio”, spiega Paola: “Quest’anno la produzione di tutto il pomodoro italiano, bio e non bio, è stata difficile a causa di due insetti voracissimi: la Tuta absoluta e la nottua gialla. Anche i pomodori della Di Vaira sono stati visitati da questi insetti in modo pesante e abbiamo ottenuto rese sotto i 400 q per ettaro. Ogni anno è sempre una stagione a sè, puoi aver fatto bene per tutto il ciclo di vita della pianta e poi magari un acquazzone pregiudica il raccolto. Ricordiamoci che i prodotti ottenuti in modo rispettoso dell’ambiente non sono sempre uguali nel tempo, di anno in anno il sapore può cambiare, anche se non cambia lo sforzo dell’agricoltore che li ha curati, sempre con un occhio di riguardo alla salute del consumatore”.
I frutti di questo lavoro sono la passata di pomodoro, quella di pomodorini e quella di pomodoro al basilico, i pomodori pelati o il pomodorino in salsa e, infine gli ultimi nati: la passata di datterino e il datterino in salsa.
Il loro sapore è intenso, perchè frutto di coltivazioni che avvengono in un microclima vocato e con metodi rispettosi delle piante e della terra.
I prodotti sono certificati dal marchio internazionale di garanzia Demeter, che contraddistingue
i prodotti frutto di agricoltura biodinamica.
La trasformazione dei pomodori, raccolti sempre al giusto grado di maturazione, viene effettuata poco lontano, presso il laboratorio “Orto d’Autore”. La lavorazione avviene in tempi stretti, per preservare le qualità organolettiche della materia prima. La sola aggiunta è sale e basilico, a seconda delle ricette e la lavorazione permette di conservare al meglio la ricchezza dei sapori dell’estate, per gustarli poi durante tutto l’anno.
“I datterini sono più dolci dei normali pomodori – spiega Emanuela Zamberlan Feruglio, responsabile dell’agriturismo della Fattoria – e sono ottimi se usati a crudo sulle bruschette o in preparati senza cottura, come accade negli sformati freddi a base di ricotta o formaggi freschi. Per mantenerne intatto il sapore, meglio usarli solo in preparazioni che richiedono una cottura velocissima”.
La salsa realizzata con i datterini è in genere più dolce di quella con i normali pomodori e offre anch’essa il meglio se usata senza cottura o passata sul fuoco solo per pochi minuti.
Scegliere le conserve della Fattoria Di Vaira, insomma, significa portarsi a casa il sole dell’estate e contribuire a preservare la fertilità e la biodiversità. Tutti alla Di Vaira sono consapevoli di quanto la scelta di produrre ortaggi biodinamici sia un gesto di grande responsabilità verso Madre Terra e verso il futuro. Una responsabilità che diventa condivisa quando una persona sceglie questi
prodotti per nutrire se stesso e i propri cari.
FATTORIA DI VAIRA
Contrada Colle Calcioni
Comune di Petacciato (Campobasso)
www.fattoriadivaira.it
02/12/2013
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