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1^ puntata - ''MUTUI BANCARI E TASSI USURAI: quali prospettive per una maggiore tutela del consumatore?''
Sono Vincenza de Gioia, laureata con pieni voti in Giurisprudenza dal 2003; ho conseguito un master in esperto in relazioni sindacali e diritto del lavoro presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bari nell’anno 2006.
Avendo conseguito l'abilitazione all'esercizio della professione forense, dal 2009 sono iscritta all'Albo degli Avvocati dell'Ordine di Trani.
Dopo aver collaborato con vari studi legali, dal 2010 sono titolare di uno studio legale sito in Molfetta alla via L. Azzarita n. 40.
Mi occupo di dritto civile in generale e diritto del lavoro, infortunistica e risarcimento danni.
Da circa due anni ho istituito una sede locale dell’Associazione nazionale “Casa del Consumatore”, occupandomi di tematiche di consumo, alimentazione, ambiente, salute, servizi, soldi, tecnologia, media, vacanze, diritti in genere e molto altro, e offro servizio di consulenza per i consumatori.
Spero con questa rubrica di fornire un utile servizio di informazioni.
In questa puntata mi occupo di mutui e tassi usurai
MUTUI BANCARI E TASSI USURAI:
quali prospettive per una maggiore tutela del consumatore?
Numerose famiglie italiane sono alle prese con un mutuo bancario contratto per l’acquisto della prima casa di proprietà destinata alla propria abitazione e del nucleo familiare.
Sono tante le difficoltà che oggi, stante la generale situazione di crisi economica che imperversa nel nostro paese, i consumatori italiani stanno vivendo che naturalmente si ripercuotono sulla impossibilità da parte di costoro di pagare la rata del mutuo; si stima infatti che il 46% circa delle famiglie italiane non riesce a rispettare le scadenze del pagamento delle rate del mutuo.
Un’importante sentenza della Consulta potrebbe rivelarsi (utilizziamo il condizionale al momento) importante al fine del cambiamento delle sorti di molte famiglie italiane alle prese con un mutuo bancario che spesso non riescono a stare dietro con il pagamento della rata, rischiando così di perdere anche la stessa casa.
Tutti i contratti di mutuo nella determinazione dell’interesse da applicare, dovrebbero rispettare come limite il c.d. tasso soglia, ovvero un limite di tasso al di sopra del quale, secondo la legge, si configurerebbe un’ipotesi di usura.
Per la determinazione del tasso soglia, tutti gli intermediari creditizi forniscono alla Banca d’Italia la specifica di tutti i tassi applicati ai singoli clienti, per scaglioni di importo. La Banca d’Italia ne ricava la media e la comunica al Ministero del Tesoro che, ogni 3 mesi, emette un decreto di fissazione del Tasso Soglia dell’Usura, che è pari al tasso medio aumentato della metà.
Un primo punto di partenza è la Legge 108 del 1996 la quale stabiliva che sono usurari i tassi che superavano il tasso medio del periodo aumentato della metà. Quindi per un tasso di interesse medio del 6% era considerato usura il contratto che superava il 9%.
Successivamente con il Decreto Legge n. 70 del 13 maggio 2011 è stato stabilito che “tassi di interesse sono usurari se superano il tasso medio praticato il quel periodo aumentato di ¼, a cui aggiungere un altro tasso fisso di 4 punti percentuali”. Ad esempio, se il tasso medio corrente è del 6% , allo stesso si devono aggiungere 1,5 punti corrispondenti a un quarto e poi altri 4 punti per arrivare a 11,5%, superato tale tasso abbiamo usura.
Orbene, per capire la base di calcolo da applicare per il nostro mutuo, dobbiamo solo verificare quando è stato stipulato il contratto stesso: se prima del 2011, applicheremo il dettato della legge 108 del 1996; se il mutuo è stato stipulato dopo il 2011, si utilizzerà come base di calcolo il succitato Decreto Legge.
La Corte di Cassazione, con la sentenza del 9 gennaio 2013 n. 350, ha sancito due principi importanti e nuovi a favore dei risparmiatori: 1) i mutui con tassi usurai possono essere annullati interamente; 2) il calcolo del tasso di usura si fa sommando tutte le somme addebitate dalla banca e non solo guardando agli interessi pattuiti per contratto. Pertanto, se le penali, le commissioni, gli interessi di mora, le spese comunque denominate ecc., sommate al tasso degli interessi, sforano la soglia dei tassi ufficiali fissati in base alla legge antiusura n. 108 del 1996, il mutuo è invalido.
In sostanza, con questa sentenza la Consulta stabilisce che gli interessi sono considerati usurari quando superano i limiti fissati dalla legge nel momento in cui si stipula il mutuo.
Nel calcolo però secondo la Suprema Corte devono essere considerati anche gli interessi di mora, quindi se il tasso di interesse pattuito, aumentato di penali e interessi di mora, supera il tasso praticato in media in quel periodo aumentato di 1/4 e di altri 4 punti percentuale, o nel caso di mutuo stipulato prima del 2011 supera il tasso medio aumentato della metà, la banca sta effettuando un'operazione illegale e in base alle leggi italiane il cliente non deve più pagare interessi con possibilità di richiedere la restituzione di quelli già pagati alla banca. In tali situazioni, qualunque eventuale azione esecutiva intrapresa dalla banca erogante il mutuo (ad esempio un pignoramento immobiliare nei confronti del mutuatario e/o dei garanti dello stesso) potrebbe essere fermata.
Inutile dire che questa pronuncia si colloca in una prospettiva di cambiamento della situazione economica di molte famiglie italiane, soprattutto per quelle con maggiori difficoltà, in quanto potrebbero contestare alle banche l’applicazione degli interessi usurari e, pertanto, farne valere la nullità della pretesa, con un ovvia conseguenza: l’alleggerimento del costo del mutuo che in tal modo non verrebbe più gravato dagli interessi.
In termini pratici infatti, in caso di superamento del tasso soglia, la banca dovrà restituire tutto quanto addebitato per interessi, commissioni a qualsiasi titolo e spese varie addebitate, oltre al pagamento dei danni che sussisterebbero “ipso facto” ovvero senza necessità di esser provati.
All’indomani di tale orientamento della Consulta che ha iniziato ad abolire il domino incontrastato delle lobbies bancarie, numerose sono state le iniziative assunte dalle associazioni dei consumatori e da legali esperti in materia a cui occorre necessariamente rivolgersi per verificare la fattibilità di richieste di annullamento della rata di mutuo. Sarebbe infatti opportuno che tutti i correntisti facciano sottoporre il loro rendiconto bancario all’attenta analisi di un esperto augurandosi dunque che tale pronuncia possa contribuire a creare migliori rapporti e maggiore trasparenza in ambito finanziario.
Grazie per l’attenzione
Avv. Vincenza de Gioia
Responsabile dell’Associazione “Casa del Consumatore Molfetta”
Via L. Azzarita n. 40 Molfetta
enza.de.gioia@gmail.com
05/12/2013
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''Casa del consumatore'' a cura di Enza de Gioia |
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