3^ puntata - ''La colonizzazione greca''
La colonizzazione greca
Dal mare sono arrivati nuovi coloni greci e si sono fermati là dove già vivono Messapi e Peuceti, Pedicoli e Dauni, popoli che i greci indicano come Japigi.
Questa gente venuta dal mare a portare una nuova civiltà si ferma sulla costa dove, dal Gargano al capo di Leuca e da Leuca alla foce del Bradano, sono agglomerati umani che si stanno trasformando in città ricche e fiorenti. Nella Daunia, dal Gargano all’Ofanto, sono Arpi, Salapia, Herdonia; a sud dell’Ofanto Canusium, Barium e Egnatia, Silvium e il centro peuceta là dove ora sorge Altamura; nella terra dei Messapi Uria Rudiae, Brundisium e Lupiae; e ora, sulla costa jonica, i greci, che settecento anni prima di Cristo da Sparta hanno seguito Falanto, trasformano in una splendida città un agglomerato messapico, dove si sono già fermati coloni micenei. A questa città danno il nome di Taras, il figlio di Nettuno, che primo si era fermato sullo Scoglio del Tonno.
Trecento anni dopo, questa città raggiunge il suo massimo splendore. Centro commerciale e manifatturiero, per ricchezza splendore Taranto gareggia con Siracusa .
Il porto di Taranto fu senza dubbio il più grande e ricco porto della Magna Grecia ed era la tappa obbligata per chi voleva sbarcare in Italia .
Il porto di Gallipo1i, d’origine greca, è ricordato da varie fonti classiche ma l’unica descrizione che permette di ricostruirne la topografia è quella del Compasso. Da esso si apprende che: «Gallipoli à porto senza garbino…» e che «se venite da lo Capo de Gallipoli vederete en na ponta una isolecta che esse en mare da questo capo I millaro, et è isola plana e petitta. E podete entrare entro l’isola e la ponta, e remarrà Gallipoli da levante». Idrisi conferma che si tratta di un buon porto, con abbondante acqua dolce. Gli ancoraggi utilizzati erano due cale che si aprivano a nord ed a sud di Gallipoli .
Il porto di Otranto, situato allo sbocco dell’Idro, costituiva il primo scalo italiano per le navi che entravano nell’Adriatico venendo dall’Epiro e dalla Grecia.
08/12/2013
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