|
Beniamino Finocchiaro
(Barletta, 3 luglio 1923 – Molfetta, 13 agosto 2003) è stato un politico italiano.
Laureato in lettere, professore di scuola media, da giovane si trasferì a Molfetta, città di cui fu consigliere comunale nel 1953, vice-sindaco dal 1962 al 1963, assessore dal 1966 al 1968 ed infine primo cittadino per due mandati. Deputato alla Camera dal 1963 al 1968 tra le file del Partito Socialista Italiano, dal 1970 al 1975 fu presidente del Consiglio Regionale della Puglia e dal 1975 al 1977 fu presidente della RAI.
Nel 1983 fu eletto al Senato della Repubblica e fu sottosegretario al Tesoro nel governo Craxi II. Collaboratore delle testate L'Avanti e Mondoperaio, nel 1983 fu trovato il suo nome nella lista degli affiliati alla loggia massonica P2[1] (tessera n. 522) ma egli negò sempre sia di essere entrato nella loggia sia di aver conosciuto Licio Gelli.
Negli ultimi anni della sua vita Finocchiaro lavorò come giornalista pubblicista e si impegnò politicamente nel suo comune, non condividendo la scelta di molti socialisti che erano passati nella Casa delle Libertà.
Opere
• Rai TV Ieri oggi e domani Battaglie e polemiche sulla TV e la televisione via cavo
• Il potere scomodo, ed. Dedalo, 1991
Onorificenze
Cavaliere di gran croce dell'ordine al merito della Repubblica italiana — Roma, 27 dicembre 1975
fonte Wikipedia
16/03/2012
|
|
|