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2^ puntata - ''Prologo - The Stronghold Saga''

2^ puntata - ''Prologo - The Stronghold Saga''


In ogni Fantasy che si rispetti si deve creare un Setting caratterizzato da una grande Storia Passata. Generalmente si può fare o raccontando degli eventi storici o creando un riferimento costante ma non troppo costrittivo alle leggende, ai miti, alle divinità e alle figure eroiche. In The Stronghold Saga si portano avanti entrambe le scelte ma dando solo un accenno della storia, perchè quello su cui si vuole attirare l'attenzione del lettore è il presente, soprattutto perchè l'intento è quello di avere l'impatto emotivo di un grande libro rimanendo un "tascabile" fruibile in poche ore di lettura. Il Prologo dà un'idea generale della concezione che un elfo ha di sè stesso, questo non è un fine in sè, ma tornerà utile per lo svolgimento della trama.


C’era una volta qualcosa che c’era e non c’era, qualcosa che creava, cambiava e distruggeva. C’era una volta il Caos cosmico che eternamente mutava, senza controllo plasmava materia luminosa e oscura.
Un giorno nel Caos si creò una spaccatura e dal Caos si generò un raggio di luce che creò un vortice e il vortice creò energia, e l’energia divenne una divinità.
Il Caos rimasto, privo della luce, era oscuro e irrazionale e prese a distruggere quanto incontrava, senza più creare.
La Luce diede forma e ordine alla materia, creando un mondo in armonia, con animali e piante e montagne e pianure e mari e fiumi e laghi, un mondo perfetto.
Un giorno il Caos volle intervenire nella creazione, convincendo la Luce con la menzogna a plasmare insieme delle creature.
Il Caos non poteva toccare la materia ma disse alla Luce come fare e la Luce creò l’orco, puro male e irrazionalità che iniziò a cacciare gli animali senza alcuna misura.
La Luce voleva smettere di creare, ma il Caos ancora la convinse.
- Mettici qualcosa di tuo. - mormorò suadente all’orecchio della Luce.
La nuova forma era brutta, ma meno della precedente. La Luce inserì nella mente della nuova creatura un debole raggio di sè stessa e nacque il nano, creatura incline al male ma che sa essere solidale con i suoi simili.
Il Caos insistette ancora, e la Luce irradiò con più intensità la mente della nuova creatura, dalle forme gradevoli ma non perfette. Nacque l’uomo, capace di bene e di male in egual misura, l’unica creatura che piacque ugualmente al Caos e alla Luce.
La Luce guardò le creature nel mondo e comprese la necessità di creare qualcosa di completamente suo, qualcosa che illuminasse dove e se l’oscurità avesse preso il sopravvento.
Creò delle forme belle, le più belle immaginabili, e usò le proprie lacrime come materia, in tal modo generò una creatura soltanto buona, capace di provare compassione verso ogni razza.
Gli elfi sono l’ultima creazione della Luce, la più amata, la più perfetta, per questo gli elfi sono gli unici la cui vita può estendersi fino al millennio di esistenza.
I due Dei diedero alle creature la possibilità di vivere senza interferenze, di comune accordo. Avrebbero potuto mostrarsi ai mortali, ma non derubarli della propria libertà.
Entrambi restarono a guardare il mondo, spettatori della loro opera.

Dal libro della Nascita della Luce
Valle dell’Armonia 400 p.A


15/12/2013
Rubrica a cura della scrittrice Rossella Modugno