24^ puntata - ''DIMMI COME PARLI E TI DIRÒ CHI SEI - 1 parte''
DIMMI COME PARLI E TI DIRÒ CHI SEI - 1 parte
Cosa caratterizza il nostro linguaggio? Per comprenderlo, mettiamoci comodi in un luogo tranquillo, ascoltiamoci con attenzione e rispondiamo alle tre semplici domande che seguono.
1. In genere, parliamo a voce alta o, al contrario, bisbigliamo e gli altri ci chiedono spesso di ripetere cosa abbiamo detto?
2. Ci sono frasi tipiche che ripetiamo spesso, magari senza neanche più rendercene conto?
3. Quando discutiamo, accompagniamo con la mimica del corpo e del volto ciò che stiamo dicendo o il nostro atteggiamento è rigidità controllato?
Le domande potrebbero continuare all’infinito: che cosa ci rivelano? Che tutto quanto contraddistingue il nostro mondo verbale si ripercuote immancabilmente sul nostro stile di vita. Proprio per questo, la predisposizione a un certo tipo di linguaggio ci indica a quali malattie stiamo andando incontro o ci suggerisce quali potrebbero essere già in atto.
Per fare un esempio: se la caratteristica principale in cui ci identifichiamo è l’iper-controllo del nostro modo di esprimerci… facciamo attenzione, perchè potremmo pagarne il prezzo con una fastidiosa cefalea o con antipatiche tensioni addominali.
Vediamo allora come le parole che diciamo spesso possono rivelare la nostra predisposizione a determinati disturbi.
1.Le parole che scatenano l’emicrania. Sei una persona che deve spiegare sempre tutto e usi spesso frasi come “Io dico in ogni caso quello che penso…”. “Prima di tutto, voglio capire bene…”, “L’ importante è sviscerare fino in fondo l’argomento… ”.
I tuoi discorsi assomigliano a monologhi lunghi e articolati, perchè vuoi essere certo di esserti spiegato bene: così, per eccesso di zelo, eccedi nell’esprimere il tuo pensiero. Per lo stesso motivo, inoltre, ripeti più volte il medesimo concetto (“Così lo chiarisco meglio a me e agli altri”).
Nel tuo modo di comunicare, tutto deve passare sotto la lente della razionalità, essere chiaro e logico. Per questo la tua testa pula, duole: protesta per il sovraccarico di lavoro a cui la sottoponi inutilmente. Si spiegano così le frequenti cefalee che ti costringono al buio e al silenzio: sono la ribellione a uno stato mentale che tiene sotto controllo il tuo mondo emotivo e ti indicano che è necessario smaltire (nell’oscurità e nel silenzio…) l’eccesso di schemi.
Il consiglio. Da oggi fai meno caso a quello che dici ed evita di ripetere i concetti, a te e agli altri: cerca di lasciar affiorare le parole così come ti vengono, senza controllarle troppo. Non esprimerti per frasi fatte, parla d’istinto.
Puoi fare anche un esercizio rilassante di visualizzazione: se fino a oggi le parole escono dalla tua bocca come piccoli oggetti acuminati e taglienti, da adesso, quando inizi a parlare, immagina la tua voce come se fosse un torrente di montagna, mobile e spumeggiante. Ti aiuterà a rendere fluido l’eloquio.
Di Vittorio Caprioglio
18/12/2013
Importanza della comunicazione e linguaggio del corpo