28^ puntata - ''Alloro''
Alloro
L’Alloro, anche definita Laurus Nobilis, è una pianta originaria dell’Asia Minore e diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo, cresce come arbusto o albero e raggiunge anche i 15 metri di altezza. La sua corteccia risulta abbastanza liscia e scura nel tronco vecchio, mentre assume un colore verdastro nei rami giovani. Le foglie dell’alloro sono sempreverdi e lunghe circa 7 o anche 10 cm con i bordi interi generalmente ondulati, esse hanno la parte superiore lucida ed emettono un profumo aromatico perchè sono dotate di ghiandole contenenti della resina.
E’ una pianta dioica, i fiori maschili sono di colore giallo mentre quelli femminili sono bianchi. I frutti sono delle drupe nere, maturano tra settembre e novembre, essi hanno un odore acre e pungente.
L’alloro viene utilizzato in cucina per insaporire i piatti, esso ha proprietà terapeutiche di tipo stimolante digestivo ma in quantità eccessive puo’ risultare tossico.
La moltiplicazione dell’Alloro avviene principalmente attraverso la semina: i semi devono essere scarificati ed in seguito posti in vasi con terriccio leggero, unito a sabbia, terra e torba. Quando le piantine risultano essere sviluppate a sufficienza, devono essere trapiantate in vasi più grandi o in terra piena in un luogo soleggiato. L’alloro può essere riprodotto anche prelevando i polloni radicali che si formano alla base delle piante madri o, mediante talea che è tuttavia una pratica meno usata e meno semplice.
Nome
Laurus Nobilis
Ambiente
Il terreno piu’ adatto per l’alloro è ricco di sostanza organica, fertile ma non molto compatto, per evitare ristagni idrici che potrebbero portarlo a marcire.
L’ alloro puo’ essere anche una pianta da appartamento ma le nuove piantine vanno rinvasate ogni due anni, in primavera, perchè le radici necessitano di molto spazio.
Temperatura
L’alloro necessita di un clima temperato o almeno che non scenda sotto lo zero per periodi prolungati, in generale la pianta preferisce l’esposizione ad ambienti particolarmente soleggiati.
Mantenimento
L’alloro va annaffiato in primavera ed estate, per mantenere l’idratazione della terra ma senza creare ristagni. In inverno l’irrigazione puo’ essere sospesa, soprattutto se le temperature scendono al di sotto dei 7° gradi.
Alla fine della stagione invernale si puo’ procedere con la potatura e con l’eliminazione delle foglie secche.
Sia le foglie che i frutti dell’alloro si possono conservare tramite l’essiccazione, le foglie in luoghi ombreggiati e areati, i frutti direttamente in forno e poi conservati in barattoli chiusi ermeticamente.
La concimazione va fatta in primavera ed in estate, circa ogni dieci o quindici giorni: si consiglia di adoperare del fertilizzante, da diluire nell’acqua delle annaffiature, che abbia tutti i microelementi necessari ad uno sviluppo sano ed equilibrato della pianta.
Avversità
La pianta dell’alloro puo’ presentare malessere se le foglie diventano troppo scure, segno di un’ eccessiva irrigazione oppure se ingialliscono, segno di mancanza di acqua.
L’alloro puo’ essere attaccato da parassiti, come i pidocchietti, i quali vengono eliminati spruzzando le foglie con un antiparassitario. Contro la presenza del ragnetto rosso occorre nebulizzare piu’ spesso, nel caso della psilla invece bisogna garantire una buona aereazione e un ambiente piu’ secco.
22/12/2013
|