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26^ puntata - ''LA PROGRAMMAZIONE - 1^ parte''
LA PROGRAMMAZIONE - 1^ parte
Prima di attuare un progetto bisogna determinare i suoi punti base per poterli tra loro coordinare. In seguito si realizza quella successione logica che presumibilmente rappresenterà l’evolversi delle fasi del progetto.
Questa rappresentazione particolareggiata e ordinata di ciò che si deve realizzare si identifica con il programma di lavoro. Pertanto per poter realizzare un programma, che sia una previsione attendibile e corretta del lavoro da eseguirsi e non un semplice pronostico, è necessaria un’analisi approfondita. Essa ci permette di prevedere tutti gli eventi e i vincoli connessi affinchè si possa giungere al completamento del progetto.
La programmazione è la base di qualsiasi azione organizzativa. Le possibilità di impego di un programma sono le seguenti:
- Come strumento direzionale: per simulare diverse alternative di decisione, per una corretta analisi e un dimensionamento livellato delle risorse necessarie all’esecuzione, per un’ottimizzazione dei tempi di esecuzione;
- Come strumento operativo: per una pianificazione preventiva degli interventi necessari, per un controllo attivo dell’avanzamento del progetto;
- Come strumento amministrativo: per valutare preventivamente il costo globale del progetto, per controllare nell’avanzamento del progetto il rispetto dei costi preventivi.
“Lo sforzo maggiore per la compilazione del programma risiede nella fase preliminare di indagine e raccolta delle informazioni, dato che non sempre i dati sono facilmente reperibili ed il più delle volte sono espressi in forma probabilistica richiedono pertanto considerazioni diverse dai normali programmi di tipo deterministico.
Occorre innanzi tutto esaminare le caratteristiche del progetto allo studio ed eseguire una prima analisi mettendo in evidenza le fasi principali del programma, in modo da avere una visione generale e completa del problema.
Ogni fase deve essere poi scissa in più attività che formeranno la vera struttura del programma. Il numero totale delle attività da considerare dipenderà, oltre che dal programma, anche dal livello fino al quale si ritiene opportuno spingere l’analisi, ma va tenuto presente che per una corretta applicazione la suddivisione deve essere tale che ogni attività possa essere considerata elementare ed omogenea.
Un’attività si considera elementare quando riguarda operazioni che possono svolgersi con continuità nel tempo (escluse naturalmente le ore non lavorative) senza richiedere intervalli di attesa sistematici, sensibili spostamenti di luogo, cambiamenti di tecnologia e risorse umane utilizzate. L’omogeneità caratterizzata la uguaglianza del materiale usato, dei mezzi e delle risorse umane impiegate.”
28/12/2013
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''Osservatorio sociale'' a cura di Giuseppe Manente |
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