25^ puntata - ''DIMMI COME PARLI E TI DIRÒ CHI SEI - 2 parte''
DIMMI COME PARLI E TI DIRÒ CHI SEI - 2 parte
2. Le parole che ingrassano. In genere chi è in sovrappeso parla in modo “grasso”. Che cosa significa? Che usa un’infinità di aggettivi per esprimere concetti semplicissimi, che esagera con i nomignoli e i diminutivi, che si perde in parole inutili e ridondanti come “tesoro”, “ciccino”, “caro”, “cara”…, tutti vocaboli da cui colano miele, olio, burro.
Non solo: tipico di chi ingrassa è ripetersi a tutte le ore del giorno che deve dimagrire. Inoltre, non è raro che questa persona senta dentro di sè una voce che sussurra: “Oggi ti devi tenere a freno, mangia soltanto un secondo, salta il primo. E magari non cenare…”. È una voce punitiva interiore, che non fa altro che continuare a giudicare il nostro operato.
Il vocabolario di chi è in sovrappeso è costantemente in bilico tra il freno e l’eccesso: da un lato ogni giorno vengono fatti (ed espressi a parole) i buoni propositi, e dall’altro scatta puntuale la trasgressione (il cioccolatino, il gelato, la pizza, divorati voracemente, quasi di nascosto…), come se ci ribellassimo a quella voce che vuole dominare le nostre scelte alimentari. Spesso la mente di chi è in sovrappeso è concentrata sul bisogno di dimagrire, e la sofferenza si legge anche nell’eloquio. Tutto viene rimandato a “quando sarò più magro” e, in parallelo, anche le parole diventano grasse, dilatate, ridondanti.
Non a caso, da un’indagine è emerso che la maggioranza di coloro che hanno 8-10 chili in più del peso normale mette al primo posto tra le cause del disagio emotivo il fatto che non ce la fa a dimagrire, continuando a parlare di dieta, di calorie, di peso, di taglie… Tutti concetti legati a un’idea di sacrificio che ci ingabbiano in uno schema mentale: una corazza che – di fatto – frena il dimagrimento e ci gonfia di aspettative.
Il consiglio. Per perdere peso sul serio, occorre prima di tutto “far dimagrire” il vocabolario in termini quantitativi e qualitativi. No quindi ai vezzeggiativi, ai soprannomi, alle frasi “appesantite” da troppe subordinate, no anche all’eccesso di aggettivi. E poi, è fondamentale non ripetere (nè pensare) più la parola “dieta”: la dieta è una vera e propria prigione che evoca concetti di rinuncia, e più ne parliamo più il corpo (e la mente) si ribellano.
Chi parla troppo e spesso di dieta blocca le energie metaboliche e non ottiene nessun risultato, se non quello di sentirsi frustrato e di rifugiarsi di nuovo nel cibo, per cercare consolazione.
Di Vittorio Caprioglio
31/12/2013
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