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7^ puntata - ''Note sulla Confraternita del Santissimo Sacramento (XVI-XIX sec.) - 2^ parte''

7^ puntata - ''Note sulla Confraternita del Santissimo Sacramento (XVI-XIX sec.) - 2^ parte''


E con queste considerazioni veniamo all’ultimo punto degno di nota della storia del Santissimo che la documentazione superstite ci attesta, quello della fusione con il Monte di Pietà, avvenuto com’è noto nel 1877, quando ormai le due compagini si identificavano perfettamente, tanto che a volte chi chiedeva l’affiliazione al Santissimo intestava la sua istanza contestualmente anche al governatore del Monte . Nel corso dell’Ottocento le testimonianze relative alla perfetta sovrapposizione delle due compagini sono più frequenti che in passato, a parte il caso clamoroso, che s’è già segnalato, di Giulio Gadaleta, priorc di entrambe le congreghe nel 1673, ed è fatto risalire al Regolamento annesso al Decreto Reale del 10 marzo 1837 , il quale tuttavia registra soltanto lo stato di fatto della unicità delle due compagini, e il cui contenuto è probabilmente alla base dei dissidi interni al Santissimo insorti proprio nel 1837, quando gli ufficiali delle precedenti gestioni si rifiutarono di consegnare ai novelli amministratori la documentazione del sodalizio . Nel 1840, pertanto, si delibera di costruire insieme un sepolcreto nel cimitero giacchè, visto che “il personale che compone la Fratellanza del SS.mo [è] l’istesso di quello [che] compone la Congrega della Pietà, e Spedale”, si può dimezzare la spesa, caricandola su due bilanci diversi . Nel 1844 si delibera di far celebrare parte delle 104 messe d’obbligo del Santissimo nella Chiesa dell’ospedale, per accrescerne il culto, ma soprattutto perchè con questo escamotage si alleggeriva il peso delle messe di cui il Monte aveva obbligo e di conseguenza si creavano margini maggiori di risorse da destinare ai poveri infermi.

Nel 1868 le due compagini si ritrovano insieme a deliberare del loro annuo contributo da elargire per un asilo infantile comunale. Il Monte non ha disponibilità alcuna, giacchè i pochi cespiti che possiede sono utilizzati tutti per “accogliere, curare e dare a vivere a tutti i poveri infermi del paese che addimandano la guarigione … e se non vi fossero le sovvenzioni che riceve dal Comune, e sue confidenze Tattoli, e Gadaleta, non potrebbe neppure allogare quei poveri che ora giornalmente vengono curati, tanto si sono accresciute le contribuzioni per Fondiaria, ricchezza mobile, Mano-morta, e contributo alla Cassa Centrale in Bari” . Il Santissimo, poichè la compagine sociale dei due sodalizi è la stessa, delibera di contribuire con 50 lire annue, di cui 30 per conto del Santissimo e 20 per conto del Monte, e ciò allo scopo di “non far vedere ai Superiori che questo Spedale non è uno di contribuenti ad un’opera così umanitaria, quale è l’Asilo Infantile” .

Appare evidente da quanto s’è detto che ormai la fusione è nelle cose e, prima ancora che essa sia ufficialmente deliberata, in una seduta del 1873 il Monte è già considerato una confidenza del Santissimo . La scelta della fusione tuttavia non deve essere considerata scontata e diventa inevitabile solo quando non riuscendo più il Monte a sovvenire alle esigenze sanitarie della popolazione s’impone al Santissimo l’alternativa tra una sistematica contribuzione per incrementare le risorse necessarie per il mantenimento dell’ospedale, pena il rifiuto di un impegno che non può non addirsi a siffatto sodalizio, e la fusione, che viene deliberata dopo “ponderato esame” nella seduta del 28 febbraio 1877, alla presenza di un alto numero di confratelli, come quasi mai ci è stato dato di registrare (42 sui 56 previsti dal Regolamento annesso al Regio Decreto del 10 marzo 1837). Il progetto di fusione, che deve avere il beneplacito del Comune, prevede oltre all’incremento della dotazione dell’ospedale, anche la costituzione di un asilo di orfanelle e di una “scuola elementare femminea” gratuita, “diretta al maggiore sviluppo della istruzione” . Il Santissimo ritiene di poter utilizzare “una pecunia impiegata oggi in varii, ed impotenti sussidi passeggeri, ed in culto non obbligatorio”, destinando dalle sue rendite £.1000 per l’asilo delle orfanelle e 300 per la scuola .

Nell’aprile dello stesso anno i confratelli sono nuovamente riuniti per deliberare sulle proposte di modifica al nuovo Regolamento avanzate dal Comune, che in parte modificano il progetto di fusione. Le proposte di modifica limitano a due soltanto “gli stabilimenti” di cui la neonata pia associazione dovrà sostenere il peso, e cioè, a parere dei governanti cittadini, i più importanti da un punto di vista sociale e umanitario, ovvero l’ospedale e l’asilo per le orfanelle . Gli amministratori municipali, alla luce dei bilanci dei due sodalizi, temono che le risorse del patrimonio unificato “terzialmente frazionate” siano insufficienti per soddisfare le esigenze di tre stabilimenti di beneficenza, con la conseguenza che “ciascuna istituzione non presenterebbe risultamenti di considerazione alcuna, avuto riguardo all’estensione della popolazione del nostro Municipio” . Di qui la scelta operata di concentrare solo sull’ospedale e sull’asilo di orfanelle la rendita complessiva disponibile di £.10700, perchè possano mantenersi con un “grado benchè limitato di sufficienza di mezzi, tali da non farne rimanere inavvertiti gli utili, e renderne conducente l’attuazione” .

Altresì si dispone che il Santissimo aumenti il suo impegno di spesa a £.2050.80, utilizzando non solo le due partite di 1100 e 650 lire impiegate annualmente per elemosine non obbligatorie, ma anche razionalizzando le spese di varia natura per ricavarne altre 300.80 . Il progetto, dunque, viene approvato dal Consiglio comunale con la determinazione che la Congrega del Santissimo dai cespiti propri destini l’annua rendita di lire 790.80 per l’incremento dell’ospedale e quella di lire 1260 per l’asilo delle orfanelle, e che la Congrega del Monte di Pietà destini ad incremento dell’ospedale l’annua rendita di lire 450.50, che si aggiungono alle 7958.70 già annualmente impegnate, ed annue lire 240 per l’asilo delle orfanelle, “per modochè complessivamente si avesse per lo Spedale l’annua rendita di lire 9200, di cui non meno di lire 6000 da addirsi esclusivamente a cibarie, Medele e Biancheria per gli ammalati, e l’annua rendita di lire 1500 per l’Asilo di Orfanelle” . L’ultimo punto di modifica richiesto dal Comune riguarda il numero dei confratelli della nuova associazione, che non deve essere inferiore a 60. Le modifiche proposte dal Consiglio Comunale sono accolte all’unanimità dal Santissimo e si delibera la fusione “in una sola Pia Associazione laicale sotto il titolo di Monte di Pietà, Spedale e Confidenze, fondendosi nel contempo le rispettive aziende”, con l’impegno da parte del Santissimo di erogare annualmente £.2050.80 tanto per l’incremento della dotazione dell’ospedale, quanto per il sostentamento dell’asilo delle orfanelle .


06/01/2014
Le origini del Monte di Pietà a cura di Arcangelo Ficco