34^ puntata - ''Eyewear: la rivincita degli indipendenti''
Eyewear, la rivincita degli indipendenti
Il segmento dell’occhiale made in Italy sta registrando il fiorire di piccoli marchi di nicchia, ad alto contenuto design e con interessanti percorsi di ricerca.
Vi presentiamo le novità eyewear presentate al Pitti Uomo , dove Ottica Cassano non poteva mancare !!!
Si chiamano AleRo, Essequadro, Look, Modo, Sunboo, Spektre, W-eye e sono soltanto alcuni tra i marchi di eyewear che fino a pochi anni fa erano noti a pochi o non esistevano affatto. Oggi, invece, sono la punta di diamante dell’eyewear italiano di ricerca, la nuova frontiera di un settore tra i più vivaci del made in Italy (+4,2% la produzione di occhiali in Italia, nei primi sei mesi del 2013, sostenuta dall’aumento dell’export a quota +5,4% rispetto al 2012). Originali, il design mescola le fogge rètro alle linee innovative, lavorati con criteri e fasi squisitamente artigianali, i nuovi brand nascono da piccole aziende fondate da giovani imprenditori indipendenti, che in piena crisi economica conquistano i più esigenti mercati internazionali, dando impulso all’economia locale. A Vasto (Chieti), cinque aziende dell’indotto auto, a serio rischio chiusura, hanno riconvertito la produzione, passando dai tergicristalli agli occhiali. Il merito è di due fratelli, Rosetta e Alessio Santoiemma, eredi di una famiglia di costruttori abruzzesi. Insieme, nel 2010 hanno dato vita a AleRo, un marchio di occhiali con brevetto internazionale, in coloratissima gomma naturale e con lenti Zeiss intercambiabili, distribuiti nelle migliori negozi di ottica, ma anche nei best shop di ben 12 Paesi del mondo, con un fatturato pari a 3 milioni di euro (l’export è del 65%) e la previsione di un clamoroso raddoppio nel 2014. «La passione per la moda, la nostra matrice imprenditoriale e il bisogno di diversificare, puntando sulla ricerca e sulla qualità made in Italy», ha detto a MFF Rosetta Santoiemma, specializzata in economia, «ci ha portati a creare una nuova tipologia di prodotto, con una struttura elastica fatta di capi divisione collegati a una rete di collaborazioni esterne e accordi in esclusiva con ex terzisti del settore auto, in grande crisi soprattutto in Abruzzo». AleRo presenterà a Pitti immagine uomo di gennaio una nuova linea interamente artigianale (ogni occhiale richiede 72 passaggi rigorosamente hand made). Modo, invece, è un’azienda nata nel 1990 a New York per iniziativa di un giovane imprenditore, Alessandro Lanaro e che oggi ha sede anche a Milano, con un portfolio di sei marchi di occhiali, alcuni in licenza, altri prodotti in private label. Modo è il brand della casa che punta sull’artigianalità, sulla forte identità stilistica, sulla qualità esclusiva e con prezzi medi. Due anni fa l’azienda italo-americana che produce ogni anno circa un milione di pezzi e che conta, nel 2014, di raddoppiare le vendite delle sue collezioni, ha lanciato Eco, una linea costruita per il 95% con materiali riciclati. «Dopo la moda del lusso di massa ben interpretata dai gruppi leader dell’occhialeria mondiale», ha detto il manager Giovanni Lo Faro, «oggi il consumatore segue il forte impulso di portare prodotti esclusivi. Ed è una tendenza che nel nostro settore durerà a lungo». Ed è nato all’ombra della Madonnina anche Spektre. Dal debutto nel 2009 il suo obiettivo è condividere il gusto per l’estetica attraverso un prodotto interamente disegnato e realizzato in Italia. W-eye è, invece, il brand del friulano Doriano Mattellone, che dell’amore per il mestiere del falegname ha fatto un business: gli occhiali con la montatura di legno, rifiniti a mano, sono marchiati con un sofisticato sistema laser che ne determina la tracciabilità. Stimolata dalla green economy, a Pescara la neonata Sunboo produce occhiali di bamboo, mono o bicolor, riscuotendo consensi entusiastici tra hipster e blogger di mezzo mondo. Look the concept factory nasce a Longarone, nel cuore del distretto bellunese più attivo del settore; è un gruppo giovane (tutti i 200 dipendenti hanno tra i 25 ai 45 anni) che produce solo brand propri, tra cui AVD-Augusto Valentini design, la collezione di nicchia destinata a un target decisamente più alto e distribuiti in 8 mila punti vendita in 60 Paesi del mondo. Una nuova iniziativa proietta ulteriormente l’azienda del Cadore verso l’innovazione più pura: nel 2013 ha indetto un concorso in partnership con lo IED-Istituto europeo di design di Milano, riservato ai giovani laureati che hanno disegnato occhiali e relativo packaging. Il modello vincitore sarà prodotto ed entrerà nella collezione AVD che verrà svelata al Mido 2014. Ed è proprio il salone milanese il grande propulsore della moda degli occhiali di ricerca, anche se gli altri soggetti espositivi italiani non stanno certo a guardare.
«Oggi l’occhiale è un elemento del look a tutti gli effetti e ha la forza di sganciarsi dall’omologazione imposta dalla moda e dalle griffe», ha spiegato Giovanni Vitaloni, vicepresidente del salone. «Da questi presupposti e dalle esigenze di un pubblico sempre più attento, nasce l’occhiale di design, frutto di un lavoro di ricerca che passa attraverso materiali innovativi, sperimentazioni di forma e colore e lenti ad alto contenuto tecnologico; è scommettendo su questi punti sta conquistando i mercati. Se all’estero il trend è più consolidato, gli italiani lo sta scoprendo negli ultimi anni e proprio per questo la forza propulsiva e creativa è ancora maggiore. La grande vitalità delle nostre aziende è soprattutto nella ricerca dei materiali, nella produzione artigianale e nell’attenzione al dettaglio quasi maniacale: chiude il cerchio una distribuzione selettiva. Penso che il futuro del settore passi anche attraverso questi marchi indipendenti che mettono il prodotto fatto bene ed estremamente curato al centro della loro attività. Visto il successo ottenuto», ha concluso, «riproporremo Out Of Mido ad aprile 2014, sempre nel contesto del Fuorisalone».
Ottica Cassano continua la politica di ricerca di marchi indipendenti...
18/01/2014
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