25^ puntata - ''Il corpo in Oriente''
Il corpo in Oriente
“Il corpo è prezioso.
È la zattera con la quale
Attraversi il lago delle distrazioni.
È un mezzo.
Sarebbe davvero ridicolo se,
raggiunta la riva,
te lo caricassi sulle spalle e,
con quel peso ingombrante addosso,
ti mettessi a scaldare le montagne.”
(Il Buddha)
Nella cultura yogica e tantrica il corpo ha sempre svolto un ruolo chiave nei processi di cambiamento e di promozione dello sviluppo umano ma, a mio avviso è necessario effettuare una distinzione tra la concezione del corpo presente in Patanjali e quella sviluppatasi successivamente, a partire dal IV secolo dopo Cristo, col movimento tantrico.
In tutte le otto tappe evolutive, individuate da Patanjali, il corpo è elemento chiave nel cammino di crescita personale. È un corpo che deve abituarsi a sopportare il freddo, caldo, sete, fame, a non vivere la sessualità, a pregare, ad essere flessibile attraverso le asana, a controllare la mente attraverso il respiro e la concentrazione perchè da queste esperienze hanno origine, in modo naturale la meditazione e il samadhi.
Il corpo, dunque, è indubbiamente vissuto ma controllato. Questo percorso evolutivo, nel IV secolo dopo Cristo, è fortemente messo in discussione dal movimento tantrico, che contesta allo yoga classico l’individuazione di un percorso di crescita non accessibile a tutti.
L’idea che sia sufficiente rinunciare ai beni materiali, alla sessualità, alla vita sociale per evolvere è considerata dal nuovo movimento discutibile.
Il movimento tantrico recupera le tradizioni provenienti dalle culture originarie dell’India per le quali il cammino evolutivo non si configura come progetto da realizzare fuori dal mondo ma, nel mondo: per questo non postulano la rinuncia alla vita sociale, alla sessualità e più in generale ai beni materiali. Gli elementi indispensabili per evolvere sono la consapevolezza, il lavoro corporeo, la meditazione e l’esercizio costante della non dualità.
In sintesi potremmo dire che lo yoga postulato da Patanjali presuppone un triplice dominio che lo yogini deve perseguire per evolvere: della mente, del corpo e dei piani inconsci.
Il Tantra, invece, sostiene che il dominio di un qualcosa crea lotta, dualità e dispersione di energie e sostiene che non c’è strada più armonica da percorrere che quella dell’amore: se alimenti il positivo che è in te, se stimoli il positivo che è negli altri, la tua vita, le tue relazioni, e il tuo corpo si modificheranno.
Il cammino evolutivo non è per i tantrici un processo di controllo e dominio, bensì fare esperienza di sè nel mondo, sostenuti dalla pratica delle tecniche yoga e dalle consapevolezza.
Il motivo di tanta attenzione al corpo nello Yoga e nel Tantra è legato alla consapevolezza che esso porta la traccia dei vissuti di ognuno di noi ed è chiave d’accesso alla persona tout court.
20/01/2014
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