Riccardo Muti
(Napoli, 28 luglio 1941) è un direttore d'orchestra italiano. Dal 1986 al 2005 è stato direttore musicale del Teatro alla Scala di Milano. Dirige l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini che ha fondato nel 2004 e che ha sede a Piacenza e Ravenna; dal 2010 è Music Director della Chicago Symphony Orchestra.
Di padre pugliese (nativo di Molfetta) e madre napoletana, frequenta il liceo classico Vittorio Emanuele II di Napoli; studia Pianoforte con Vincenzo Vitale nella stessa città, conseguendo il diploma con lode presso il Conservatorio di San Pietro a Majella. In seguito, dopo aver lasciato a Napoli gli studi di Filosofia all'Università, si trasferisce a Milano, dove studia Composizione con Bruno Bettinelli e Direzione d'orchestra con Antonino Votto.
Carriera
Nel 1967 vince il Premio Cantelli per giovani direttori d'orchestra e violinisti. Dal 1968 al 1980 è stato direttore principale e direttore musicale del Maggio musicale fiorentino. Durante il periodo fiorentino di notevole interesse sono state le rappresentazioni del Nabucco di Verdi con la regia di Luca Ronconi, in particolare i costumi del quarto atto riconducibili alle divise dei soldati italiani nel risorgimento, il Guglielmo Tell di Rossini nella versione integrale e ancora di Verdi l'Otello con l'inedito finale del terzo atto.
Dal 1972 al 1982 è stato direttore principale della Philharmonia Orchestra di Londra succedendo ad Otto Klemperer: con questa orchestra ha effettuato diverse registrazioni sia di opere italiane tra cui Aida di Giuseppe Verdi con Montserrat Caballè e Placido Domingo, che ad oggi risulta essere uno dei dischi d'opera più venduti al mondo, e il Macbeth nel quale riapre tutti i vecchi tagli aggiunti nel corso degli anni da vari direttori, sia lavori sinfonici tra i quali spiccano l'integrale delle sinfonie di Schumann e Čajkovskij.
Dal 1980 al 1992 è stato direttore musicale dell'Orchestra Sinfonica di Filadelfia, che ha portato in diverse tournèe internazionali. Nel 1979 ne è stato nominato direttore principale, nel 1982 direttore onorario. Nel 1991 proprio con questa orchestra ha eseguito la Tosca di Giacomo Puccini, primo titolo del compositore toscano diretto dal maestro Muti.
Dal 1986 al 2005 Muti è stato direttore principale dell'Orchestra Filarmonica della Scala, con la quale l'anno successivo ha ricevuto il premio Viotti d'Oro e che ha portato in tournèe in Italia e in Europa.
È spesso ospite della Filarmonica di Berlino e della Filarmonica di Vienna. Nel 1996 Muti ha diretto quest'ultima in occasione della chiusura della settimana del Festival Viennese, in un tour verso l'estremo oriente (Giappone, Corea, Hong Kong) e in Germania oltre che il Concerto di Capodanno nel 1993, 1997, 2000 e 2004. Nel settembre 2008 tornerà a guidare i Wiener Philharmoniker in una lunga tournèe giapponese.
Dal 1971, anno in cui vi ha debuttato con Don Pasquale di Gaetano Donizetti, su invito di Herbert von Karajan, è uno dei partecipanti abituali del Festival di Salisburgo, dove dirige opere e concerti ed è particolarmente apprezzato per l'allestimento delle opere mozartiane. In particolare l'allestimento di Così fan tutte è stato talmente acclamato che è stato ripreso ininterrottamente dal 1982 fino al 1988 ed è stato il direttore a cui il festival ha affidato la nuova produzione di Don Giovanni nel 1990 dopo la morte di Karajan. Nel 1991 declina l'invito a dirigere una nuova produzione della Clemenza di Tito a causa della regia che non ritiene confacente all'ultima opera scritta da Mozart. Inoltre, a causa dei dissapori con il nuovo direttore artistico di Salisburgo Gerard Mortier, Muti non dirigerà più opere ma solo concerti con i Wiener Philharmoniker. Fino al 2005 quando, scaduto il mandato di Mortier, tornerà sul podio per Il Flauto Magico e per l'Otello di Verdi previsto per il festival di Salisburgo 2008.
Oltre alla Scala, Muti ha diretto produzioni operistiche anche a Firenze, Napoli, Filadelfia, Monaco, Vienna, Londra, Liegi e al Festival di Ravenna.
È sposato con Cristina Mazzavillani Muti, direttrice del Ravennafestival[1] e da anni risiede a Ravenna. La coppia ha tre figli: Francesco, Chiara (nota attrice e moglie del pianista francese David Fray) e Domenico.
Grande interprete verdiano e mozartiano, Muti è anche noto per le sue sempre interessanti esecuzioni operistiche di autori come Pergolesi, Gluck, Bellini, Rossini, Puccini e Wagner.
Oltre ai capolavori di Giuseppe Verdi e Mozart, alla Scala, Muti ha voluto riportare all'attenzione del pubblico le opere di Gluck (Alceste, Orfeo ed Euridice e Armide) e quelle di autori del periodo storico neo-classico, quali Lodoïska di Luigi Cherubini e La Vestale di Gaspare Spontini. Inoltre il Maestro ha riportato alla scala dopo vent'anni sia Parsifal che l'intera tetralogia de L'Anello del Nibelungo di Wagner, ottenendo esiti contrastanti; sempre negli anni 90 ha avuto il merito di riportare alla Scala opere non più eseguite da svariati anni come La Forza del Destino che ha riscosso un trionfale successo nel 1999, la Manon Lescaut di Giacomo Puccini.
Il 7 dicembre del 1999 apre la stagione scaligera dell'anno giubilare con il Fidelio di Beethoven con la regia di Herzog.
Nel 2000 è stato chiamato a dirigere l'Orchestra Filarmonica di Vienna nel noto concerto di Capodanno di apertura del nuovo Millennio; aveva avuto questo onore già nel 1993 (risultando il più giovane direttore ospite di questa manifestazione, a soli 52 anni) e nel 1997; è stato nuovamente chiamato a questo prestigioso incarico nel Capodanno 2004.
Nel 2001, il maestro ha ricevuto il "Premio Internazionale Medaglia d'Oro al merito della Cultura Cattolica" dalla Scuola di Cultura Cattolica di Bassano del Grappa. Ma il 2001 è soprattutto l'anno verdiano e il maestro regala ai milanesi in un'unica stagione Il Trovatore, Rigoletto, La Traviata, Un ballo in maschera, Macbeth infine l'Otello per il 7 dicembre del 2001 con Placido Domingo nel ruolo del protagonista, Barbara Frittoli nei panni di Desdemona e Leo Nucci come Jago. Il 27 gennaio 2001 dirige nella Basilica di San Marco a Milano il coro e l'orchestra del Teatro Alla Scala nella Messa da Requiem di Giuseppe Verdi proprio nel giorno un cui 100 anni prima moriva il compositore. Il concerto con le compagini scaligere sarà eseguito anche per due sere consecutive al Musikverein di Vienna.
Il 7 dicembre 2004 ha riaperto il Teatro alla Scala, dopo i lavori di restauro, dirigendo l'opera Europa riconosciuta di Antonio Salieri.
Il 16 marzo 2005, l'orchestra e lo staff della Scala hanno votato a larga maggioranza una richiesta di dimissioni di Muti, il quale cancellò un concerto prima della votazione e il 2 aprile diede le dimissioni.
Poco dopo ha ricevuto a Brescia il Premio "Arturo Benedetti Michelangeli", secondo artista italiano ad averlo ricevuto dopo Maurizio Pollini.
Il 2 marzo 2007 dirige l'Orchestra giovanile Luigi Cherubini in un concerto straordinario (Concerto in La minore per violoncello e orchestra di Schumann e Sinfonia n. 4 "Tragica" in Do minore di Franz Schubert) nella Basilica di San Francesco ad Arezzo di fronte agli affreschi di Piero della Francesca, nell'ambito del Festival musicale organizzato dall'Ente Filarmonico Italiano. Durante la serata viene insignito del premio "Il Filarmonico", consegnatogli da Lorenzo Arruga.
Nel maggio 2008 firma un contratto quinquennale per 10 settimane di conduzione l'anno con la Chicago Symphony Orchestra, a partire dal settembre 2010. Muti dirigerà l'orchestra americana sia nelle tournèe nazionali che in quelle internazionali. L'incarico di direttore musicale verrà ufficializzato nel gennaio 2009 con l'esecuzione della Messa da Requiem di Verdi.[2] A giugno del 2008 nell'ambito del Ravenna Festival ha voluto rendere omaggio alle Bande italiane, invitando per la prima volta una formazione di fiati, la banda musicale di Delianuova, piccolo centro Aspromontano della provincia di Reggio Calabria, con la quale ha aperto e chiuso il concerto del 13 giugno, dirigendo Norma di Vincenzo Bellini e il Nabucco di Giuseppe Verdi in versioni per complesso bandistico, alternandosi con i maestri Maurizio Managò e Gaetano Pisano, direttori della formazione calabrese. L’ultima volta che Muti diresse l’orchestra americana, a conclusione del prestigioso incarico, volle donare alla città di Molfetta la bacchetta rigorosamente in legno, esposta a Palazzo Giovene nella Civica Siloteca del Centro Studi Molfettesi dedicata a Raffaele Cormio.
Sempre nel 2008, a dicembre, intraprenderà una nuova collaborazione con un teatro d'opera italiano: dirigerà infatti l'Otello di Giuseppe Verdi al Teatro dell'Opera di Roma, dove non ha mai diretto uno spettacolo operistico, nella produzione andata già in scena al Festival di Salisburgo 2008; dopo l'Otello il maestro è atteso con Gluck nel marzo del 2009 e l'Idomeneo di Mozart 2010. Tali sono stati i successi di queste produzioni che il sindaco di Roma Gianni Alemanno, ha offerto a Riccardo Muti la direzione musicale del teatro capitolino, nomina che il maestro ha accettato nell'agosto del 2009 durante il festival di Salisburgo: l'accordo prevede la direzione di due opere e di due concerti sinfonici a stagione nonchè la supervisione della scelta dei nuovi professori che compongono l'orchestra del Teatro dell'Opera di Roma; è già stato inoltre annunciato che Riccardo Muti dirigerà il Nabucco inaugurale della stagione 2011, spettacolo inserito nelle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia[3].
A febbraio 2009 inaugura la nuova stagione sinfonica del Teatro di San Carlo, dopo un periodo di ristrutturazione e restauro del Massimo, eseguendo per l'occasione opere di Wolfgang Amadeus Mozart, Niccolò Jommelli e Giuseppe Verdi. Esattamente un anno dopo, il 23 febbraio 2010, Riccardo Muti farà il suo debutto alla Metropolitan Opera House di New York, dirigendo una nuovissima produzione dell'Attila di Giuseppe Verdi; già viene comunicato che per la stagione successiva tornerà sempre al Metropolitan con l'Armida di Gioacchino Rossini.
Il 4 febbraio 2011 a Chicago, nel corso di una prova per un concerto della Chicago Symphony Orchestra della quale è direttore stabile, riporta, a seguito di una caduta, una frattura alla mascella per la quale è operato nei giorni successivi, al Northwestern Memorial Hospital[4]. Il malore che ha provocato la caduta era dovuto, secondo i medici dell'ospedale di Chicago, ad una irregolarità del battito cardiaco, per la qual cosa si è resa necessaria l'applicazione di un pacemaker.
Il 13 febbraio 2011, in qualità di direttore della Chicago Symphony Orchestra, ha vinto 2 Grammy Award nelle categorie Best Classical Album e Best Choral Performance per la registrazione della Messa da requiem di Verdi.
Riconoscimenti accademici
Il 3 marzo 2007 la Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo dell'Università degli Studi di Siena gli conferisce una laurea honoris causa in Letteratura e Spettacolo, consegnatagli dal Rettore Silvano Focardi. Secondo quanto ricorda la delibera della Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo, "la sua arte interpretativa, la sua attività di svecchiamento di obsoleti canoni esecutivi, che ha influenzato positivamente schiere di giovani direttori, la diffusione della musica d'arte presso platee di giovani, la fondazione di importanti istituzioni musicali, le molteplici iniziative umanitarie, ne hanno fatto uno straordinario rappresentante della cultura italiana nel mondo". Camillo Brezzi, preside della Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo, motiva così la decisione di conferire la laurea al Maestro Muti: "Ci possono essere numerose motivazioni per insignire una personalità artistica di rilievo della laurea honoris causa. Alcune di esse sono di immediata riconoscibilità: il livello artistico raggiunto, l'attività internazionale, nel caso di un musicista la produzione discografica, la capacità di far scuola, la riconoscibilità e l'originalità del metodo. [...] Proprio in questi anni il maestro Muti ha creato l'Orchestra giovanile Luigi Cherubini chiamando giovani musicisti selezionati da una commissione internazionale. All'inizio poteva apparire un atto di fede. Oggi, a soli due anni di vita, è un fenomeno unico in Italia e ammirato dal resto del mondo. La critica e il pubblico hanno notato che con la "Cherubini" Riccardo Muti fraseggia da par suo con toccante e sicura delicatezza e che i nostri migliori talenti - oramai orchestra - con lui e grazie a lui dimostrano di avere la capacità preziosa di mettere in evidenza, sotto una luce intensa, ogni minimo dettaglio timbrico e armonico delle opere. Riccardo Muti, nel momento della sua piena e riconosciuta maturità artistica, ha deciso di mettere a disposizione dei giovani la sua esperienza ed il suo talento. Un docente eccezionale, per capacità e motivazioni".
La controversia con La Scala
A seguito di gravi divergenze con il sovrintendente Fontana, il maestro si rifiutò di partecipare alla conferenza stampa di presentazione della stagione 2003; la nomina di Mauro Meli a nuovo direttore artistico aveva lo scopo di calmare il conflitto sorto tra le due figure di maggior spicco del teatro. In seguito, Fontana fu rimosso dall'incarico e Meli insediato al suo posto. A questo punto i musicisti si schierarono dalla parte di Fontana contro Muti, e il maestro, profondamente amareggiato, cominciò a meditare il suo addio a quell'orchestra, cui aveva scelto di legare il proprio nome, portandola in vent'anni a livelli artistici non facilmente imitabili. Il 16 marzo 2005 l'orchestra e lo staff votarono a grande maggioranza una mozione di sfiducia nei confronti di Muti, il quale annullò un concerto già in programma; anche altre produzioni furono interrotte a causa dei continui contrasti. Infine, il 2 aprile Muti rassegnò le dimissioni, adducendo a motivo l'"ostilità" nei suoi confronti da parte dell'ambiente scaligero, nonostante le rimostranze di alcuni orchestrali che non volevano perderlo.
Onorificenze e riconoscimenti
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana — 27 dicembre 1990
Medaglia d'oro ai benemeriti della Cultura e dell'Arte — 13 gennaio 1997
Cavaliere Comandante (onorario) dell'Ordine dell'Impero britannico — Milano, ottobre 2000
Großen Silbernen Ehrenzeichen für Verdienste um die Republik Österreich (Gran Comandante di II classe)
Cavaliere dell'Ordine dell'Amicizia
Ufficiale della Legion d'Onore — Parigi, 4 giugno 2010
Membro onorario della Royal Academy of Music (1981)
Grande medaglia d'oro Città di Milano
Musa del Palau de la Musica di Barcellona (1997)
Premio Wolf per le arti (Maggio 2000) da parte del presidente dello Stato d'Israele, "ad uno dei più eccezionali direttori d'orchestra del nostro tempo"
Cittadino Onorario di Besana in Brianza (MB) in occasione del X Convegno Bandistico Internazionale di Besana in Brianza
Cittadino Onorario di Molfetta (Ba) da cui ha ottenuto il Sigillo d'Onore della Municipalità di Molfetta.
Cittadino Onorario di Roma Capitale (non ha accettato l'onorificenza)[6][7]
Premio Principe delle Asturie delle arti (Spagna, 2011)
Premio Birgit Nilsson (Svezia, 2011)
Curiosità
Il suo udito è stato assicurato per 10 milioni di euro.
fonte Wikipedia
16/03/2012
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