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26^ puntata - ''RELAZIONE DELL’OSSERVATORE ARBITRALE''
RELAZIONE DELL’OSSERVATORE ARBITRALE
Pare superfluo indicare che oggetto della “visionatura” è la prestazione dell’arbitro incaricato di dirigere una gara.
Nella prima parte della relazione sono da indicare :
1) Cognome e nome sia dell’osservatore arbitrale che dell’arbitro e le relative sezioni di appartenenza;
2) Il luogo ove la gara si disputa il campo, l’ora ufficiale di inizio della stessa;
3) La categoria;
4) L’andamento tecnico della stessa con l’indicazione del risultato finale, i tempi di eventuali realizzazioni delle reti, in particolare se sono stati eseguiti dei calci di rigore e il loro esito (in particolare nel settore giovanile dilettantistico);
5) L’andamento disciplinare con le necessarie distinzioni fra “ammoniti” ed “espulsi” con l’indicazione dei tempi in cui i provvedimenti disciplinari sono stati presi, le motivazioni che li hanno originati;
6) Le eventuali persone allontanate, ovvio, riferite a non calciatori, quindi a persone ammesse in panchina (allenatore, dirigente, ecc..) che non sono passibili nè di ammonizione, nè di espulsione, ma solo di “allontanamento”;
7) Infine, la durata della gara con l’indicazione dell’ora di inizio, della fine, durata del riposo, recupero segnalato ed effettuato sia nel primo che nel secondo periodo di gioco;
8) L’indicazione se l’arbitro osservato potrà essere successivamente designato a dirigere gare di entrambe le squadre o una di esse.
Questa prima parte può sembrare di facile compilazione, ciò può indurre in errore. Invece, una attenta lettura della stessa offre al lettore (l’organo tecnico cui è diretta la relazione) una chiara visione dell’andamento della gara ed in quale contesto ed a quali sollecitazioni è stato sottoposto il collega visionato.
L’andamento tecnico (segnatura delle reti ed in particolare l’attribuzione di un calcio di rigore), l’andamento dei provvedimenti disciplinari indicano non solo i momenti “topici” della gara ma anche le “tensioni” tecnico/agonistiche che la gara ha vissuto.
Qualificante ai fini della valutazione della prestazione dell’arbitro (nei singoli aspetti successivamente analizzati) è la risposta al quesito se l’arbitro potrà essere successivamente designato a dirigere una gara con una o entrambe le squadre.
La risposta a questo quesito influirà su come il collega sia stato in grado di esercitare in modo più o meno decisivo il Suo “ascendente” la Sua “credibilità” il Suo “carisma”, in particolare per quale motivo è stato evidentemente aggetto di “contestazione” da parte di una o di entrambe le squadre. Quindi è una risposta che richiede all’osservatore una consapevole riflessione ed una attenta analisi di quanto avvenuto durante la gara. Analisi dettagliata e motivata nelle voci delle parti successive del rapporto oggetto del nostri prossimi incontri.
26/01/2014
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L'arbitro e il mondo del calcio a cura del prof. Mauro Minervini |
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