29^ puntata - ''IL TEMPO CRONOLOGICO E QUALITATIVO ''
IL TEMPO CRONOLOGICO E QUALITATIVO
Il tempo cronologico ha la sua origine sulla trasposizione meccanica del movimento degli astri. In tempi più recenti la sua unità di base è diventato il secondo che ha come riferimento l’atomo di cesio 133. In questo senso il tempo è immutabile, ed è al di sopra delle manipolazioni del singolo individuo.
Una caratteristica di questo tempo è che esso ha qualità fisiche: infatti è costituito di parti poste ad uguale distanza tra loro. L’orologio e il calendario sono gli strumenti a cui esso viene riferito.
Altra caratteristica conseguente alla prima è l’utilizzo del tempo cronologico come tempo sociale. Infatti attraverso di esso vengono regolati i rapporti di produzione e di scambio sociale. L’importanza che assume il tempo cronologico all’interno della nostra società può essere evidenziato dal concetto di puntualità. Tale concetto infatti è vincolato da sanzioni sia morali che legislative.
Il tempo cronologico è un vincolo. Ci possono essere mille buone ragioni che possono giustificare il nostro ritardo in stazione, ma il treno parte all’orario prestabilito.
Per i diversi individui, e per uno stesso individuo posto in condizioni differenti, le giornate, le ore, i minuti, che pur sembrano metricamente identici, non sono affatto uguali tra loro, perchè la lunghezza ad essi conferita soggettivamente non coincide.
Un intervallo vuoto o sovraffollato sembra lungo e, allora, il tempo passa adagio. Per converso sembra corto, laddove il tempo passa in fretta, oppure la cadenza sembra regolare quando si avvicendano eventi nè troppi, nè troppo pochi.
Il presente si rivela quindi composto di intervalli eterogenei e non paragonabili ciascuno dei quali dipende, anche per la sua lunghezza, dal numero e dalla complessità degli eventi percepiti. Questo presente è il solo ad essere appreso da ogni individuo nel corso della sua normale attività e pertanto conservato nella memoria. Anche il nostro passato, nella memoria, è formato da nodi composti dagli eventi cruciali vissuti. La distanza tra questi nodi forma dei piani spaziali nei quali collochiamo gli eventi secondari. Più un piano è colmo di ricordi, più ci sembra lungo. In compenso il nostro avvenire, che è oggetto di preoccupazione, di progetti, di anticipazioni, di attese, di speranze o di angosce, interviene correttamente nel presente, o meglio ne costituisce una componente, dato che le attività intraprese oggi possono, nella loro maggioranza, recar frutti solo in un futuro prossimo o lontano. Il grado di subordinazione del presente al futuro varia a seconda delle categorie e dei ruoli sociali.
Il tempo psicologico è relativo ad una prospettiva temporale individuale, inseparabile dagli eventi percepiti, dai ricordi risaliti alla superficie della memoria, dalle attese tradotte in pensieri, in atti e in parole, composto da intervalli inuguali ed eterogenei così nel presente come nel passato e nel futuro, colorato inoltre da stati affettivi e sotto tale aspetto molto variabile; è un tempo qualitativo.
29/01/2014
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