29^ puntata - ''DIMMI COME PARLI E TI DIRÒ CHI SEI - 6^ parte''
DIMMI COME PARLI E TI DIRÒ CHI SEI - 6^ parte
Le parole che pesano sullo stomaco. “Non sono d’accordo, ma anche questa volta dovrò farmelo piacere…”, “Mi tocca mandare giù anche questa…”, “Avrei voluto ribattere, ma ho deciso di tacere per quieto vivere”.
Non solo i torti subiti restano sullo stomaco: anche le parole non dette al momento opportuno, le frasi trattenute, le rinunce a difendersi o a prendere una posizione imprigionano e frenano l’energia psichica. In alcuni casi (un esempio classico è il diverbio con un superiore al quale il subordinato non può rispondere a tono), effettivamente, ci si trova nella situazione oggettiva di non poter ribattere: ma in altri casi la tendenza a “mandar giù” diventa un’abitudine di relazione interpersonale, uno stile di comportamento pericoloso che può avere tra le sue ricadute psicosomatiche le difficoltà digestive.
Il consiglio. Ogni volta che senti di non aver espresso ciò che ti veniva da dire e vivi la brutta sensazione che le parole ti pesino sullo stomaco, falle riaffiorare all’esterno attraverso il respiro.
Mettiti comodo e cerca di visualizzare l’aria che a ogni inspirazione entra nel tuo corpo: un’aria trasparente e frizzante, anche colorata se vuoi, di una bella tinta che ti metta di buon umore.
Per visualizzare l’espirazione: un fiotto di aria densa e scura che dalla bocca porta fuori di te tutte le parole non dette, che ora ti ripeti mentalmente, per consentire che si stacchino dal tuo corpo come se fossero incrostazioni che la corrente d’aria pulita può portare via con sè.
Ripeti l’esercizio, finchè il flusso di aria in uscita ti apparirà chiaro e purificato.
Di Vittorio Caprioglio
04/02/2014
Importanza della comunicazione e linguaggio del corpo