“Se guardi due persone, come semplice osservatore, rimarrai sorpreso: nessuno ascolta nessuno, eppure entrambe fingono non solo di ascoltare, ma di comprendere e di rispondere a tono!”.
Osho, Invito al silenzio
Abbiamo reso estremamente complicata la cosa più semplice del mondo: parlare. Eppure la parola è un dono che soltanto l’uomo possiede, unico essere nel mondo delle creature viventi. E, tuttavia, oggi siamo riusciti a diventarne vittime, perchè nei migliore dei casi le parole ci sfuggono, oppure le usiamo male, non le controlliamo, permettiamo loro di produrre danni, facendoci fraintendere o addirittura “ammalare”.
Questo accade perchè non conosciamo più le regole fondamentali per riuscire a comunicare bene e in maniera efficace, evitando di abusare del linguaggio. Nelle puntate precedenti abbiamo letto, per esempio, che stare zitti è fondamentale per imparare a comunicare. Che sciogliere le tensioni muscolari è il primo, indispensabile passo per capirsi meglio. Che la parola è più efficace e ha senso solo quando riesce a radicarsi nel presente. E che continuare ad usare frasi fatte, proverbi e modi di dire blocca la spontaneità espressiva.
Abbiamo quindi cercato di riassumere alcuni punti base, utili per rendere efficace qualsiasi comunicazione, a prescindere dalla situazione e dal contesto. In realtà, non si può certo dire che esitano tecniche “universali”: ognuno deve trovare innanzitutto se stesso e il proprio stile personale su cui le parole appropriate si modelleranno, come un vestito confezionato su misura. Chi invece si impegna a seguire precisi e documentati protocolli di comunicazione finisce spesso per “inciampare” contro inaspettati e insospettabile effetti a sorpresa.
Di Vittorio Caprioglio
21/02/2014
Importanza della comunicazione e linguaggio del corpo