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Sanità, Attolini: l’ospedale non è a rischio

Sanità, Attolini: l’ospedale non è a rischio


C’era attesa ieri per la visita dell’assessore regionale alla Sanità, Ettore Attolini, nell’ospedale di Molfetta.

Medici e personale, e politici di centrosinistra, aspettavano di sentirle dalla sua viva voce quelle parole: il “Don Tonino Bello” non chiuderà, nè sarà declassato. Tira un sospiro di sollievo Annalisa Altomare, il direttore sanitario artefice del rilancio del presidio.

Salvi, dunque, i due reparti al centro poco più di un mese fa dell’allarme chiusura. Al massimo si perderà qualche posto letto. Poca cosa rispetto a quanto sta accadendo in Puglia. Ma anche in altre regioni d’Italia. Anche loro alle prese con i “piani di rientro”, l’unica strada per evitare che i bilanci delle aziende sanitarie dicano “crac”.

La congiuntura economica non aiuta. Nei prossimi tre anni a livello nazionale si attendono tagli alla sanità per 18 miliardi. Intanto crescono le famiglie in crisi a causa della spesa sanitaria: oggi sono tre milioni. Nonostante tutto questo, il Bel Paese resta ai vertici per quanto riguarda l’assistenza sanitaria.

In Puglia, la giunta regionale ha chiuso finora 18 ospedali, pari al 3% dell’offerta ospedaliera. I posti letto sono scesi da 2.200 a 1.500; è stato imposto il blocco del “turn over”: nessun assunto al posto di chi va in pensione. È stato il volto cattivo del piano, come lo chiama Attolini: «Abbiamo compiuto uno sforzo al limite delle nostre capacità di resistenza».

Da adesso in poi si lavorerà per la sanità del futuro: 15-20 grandi ospedali e una serie di strutture satelliti con elevati standard di efficienza. Un cambiamento che oggi appare lontano, ma indispensabile come sottolinea l’assessore ai Trasporti Guglielmo Minervini.

Di certo, le trasformazioni avverranno con la concertazione degli enti locali. Nell’immediato, l’obiettivo sarà di uscire dal piano di rientro, e poter spendere i fondi accumulati per nuove assunzioni.

Dalle procure di Bari e Foggia non giungono però buone notizie. Ci sarebbero – come anticipato da la Repubblica - altre due inchieste sulla sanità pugliese. Peseranno sull’attività della giunta Vendola? Attolini preferisce non rispondere.

fonte: molfettalive.it


23/03/2012
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