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Ordigni bellici dai fondali molfettesi, altri 4 giorni di esplosioni nella cava di Corato
Verranno fatti brillare a partire da martedì 27 e sino a venerdì 30 marzo nel territorio di Corato altri ordigni esplosivi sversati nel mare Adriatico alla fine della seconda guerra mondiale e ritrovati nei fondali della costa molfettese.
Come stabilito in un apposito tavolo tecnico che si è svolto il 20 marzo scorso presso l’Ufficio Territoriale del Governo nella Prefettura di Bari, le operazioni di "dispolettamento e brillamento" verranno effettuate dagli artificieri dell'11mo Reggimento Genio Guastatori dell’Esercito di Foggia all’interno di una profonda cava al confine fra i territori di Corato e Ruvo.
Nei pressi della cava verrà definita una "danger zone" che prevede l’evacuazione nel raggio di 300 metri e l’adozione di tutte le misure finalizzate a garantire la massima sicurezza.
Secondo l'ordinanza emessa dal Comune di Corato, l'interdizione nella "danger zone" prevede «l'allontanamento temporaneo di tutte le persone presenti, la sospensione di qualsiasi attività lavorativa e l'interdizione veicolare dalle ore 11.00 alle ore 16.00 e comunque sino alle cessate esigenze, limitatamente alla percorrenza dell’autocolonna trasportante gli ordigni bellici ed al solo momento del brillamento degli stessi».
Gli ordigni vengono fatti brillare a Corato in quanto non è possibile bonificare le mine in mare come avvenuto in altri casi. Le bombe al fosforo, infatti, sono in grado di generare energia termica a livelli sufficienti per annientare la vita marina degli ambienti circostanti.
fonte molfettalive.it
25/03/2012
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