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Il cavallo e la sua psicologia

Il cavallo e la sua psicologia



Quando ci si avvicina al mondo del cavallo, soprattutto per la prima volta, spesso si trascura un aspetto fondamentale dell'approccio con questo animale: la sua psicologia, ovvero il suo modo di reagire agli impulsi dell'ambiente circostante non deve essere assolutamente messo in secondo piano. La maggior parte di questi atteggiamenti rispondono ad impulsi genetici risalenti a migliaia di anni fa, quando il cavallo viveva libero e doveva essere attento ad ogni segnale di eventuale pericolo per sfuggire ai predatori nemici. Quindi, per prima cosa dobbiamo capire il punto di vista del nostro amico e far mente locale che la percezione di un segnale che lui possa avere non coincide affatto con quella umana. Osservando una luce rossa difficilmente possono capire come l'uomo che si tratti di un segnale di arresto; il loro modo di percepire l'ambiente è sicuramente più istintivo e condizionato da quel gene della paura che in era primitiva gli ha consentito di fuggire appena possibile e sopravvivere nel tempo. Nel caso del cavallo, quindi, il timore gioca un ruolo fondamentale: qualsiasi luogo che possa celare qualche segno di pericolo, che sia esso un rumore sospetto o abbia degli elementi minacciosi, può suscitare nervosismo e paura. A volte, può bastare un semplice foglio che volteggia nel vento per determinare reazioni inaspettate. Questo non vuol dire che il cavallo sia un animale pauroso, ma semplicemente conserva l'istinto che gli ha permesso di sopravvivere nel corso degli anni: è un animale sospettoso e questo non è stato un elemento negativo nel corso della sua storia. Quindi non bisogna turbarsi se il cavallo dubitando di un pericolo cercherà di evitarlo, o se ne è spaventato fuggirà velocemente. Sta a noi, al nostro modo di rapportarsi con lui, cercare di rassicurarlo e fargli capire che il pericolo in realtà non esiste. Tutti i cavalli rispondono a parole gentili, anche senza senso, ma pronunciate con un’intonazione di voce calma e rassicurante: quando l'animale è spaventato bisogna trattarlo sempre con gentilezza, evitare toni bruschi, dare ordini in modo chiaro per evitare di aggiungere confusione al cavallo. Evitare in ogni caso movimenti improvvisi, soprattutto quando ci si avvicina: farsi annusare le mani o la schiena, in quanto il nostro odore gli permetterà di riconoscerci in maniera immediata. Per il resto gioca un ruolo fondamentale l'esperienza e l'osservazione: un braccio appoggiato sul collo con fermezza sulla criniera viene associato al gesto di pacificazione che in natura i cavalli si scambiano quando uno appoggia la testa sul collo dell'altro. Bisogna imparare, quindi, il linguaggio del corpo del nostro amico e cercare di riprodurre gli stessi effetti in base alle esigenze del momento. Osserviamo spesso le orecchie, in quanto saranno ottimi indicatori dello stato d'animo del cavallo: orecchie dritte e sguardo vigile indicano che il cavallo è attento a captare eventuali segnali di pericolo e quindi non è sereno. Quando le orecchie sono poste all'indietro, indicano un atteggiamento aggressivo, ed è pericoloso avvicinarsi. Non dimentica infatti, che sebbene sia stato una preda più che predatore, il cavallo possiede arti possenti che possono sferrare calci notevoli come arma di difesa; non dobbiamo sottovalutare neanche la possibilità che possa mordere con fermezza. Ma se tratteniamo l'animale con il giusto rispetto non avremo nessuno di questi inconvenienti.
Un altro aspetto fondamentale della psicologia del cavallo risiede nel loro istinto gregario. Qualsiasi cavallo può diventare irritabile e scontroso se separato dai suoi compagni. In mancanza di altri simili è il caso di procurare dei compagni alternativi, come caprette, asini o altri animali da fattoria che renderanno il recinto più sopportabile e allontaneranno la solitudine. Infine, bisogna tener conto che il cavallo è un animale abitudinario, sapere che le stesse cose avverranno ogni giorno alla stessa ora lo rende sereno e tranquillo. E' buona norma quindi nutrirlo possibilmente allo stesso orario, farlo lavorare ad intervalli precisi, e riporlo nel box nella sera.
Quando si acquista un cavallo è bene quindi sapere dal precedente proprietario più informazioni possibili riguardo le abitudini del cavallo, in quanto il passaggio in un nuovo ambiente comporterà sicuramente un trauma per l'animale. E’ consigliabile ricreare alcune abitudini acquisite col tempo alleviando questo disagio. Non bisogna farlo lavorare subito, ma aspettare un paio di settimane per completare l'ambientamento. Infatti, i cavalli apprendono per associazione e quindi eventuali esperienze spiacevoli legate ad un oggetto o circostanza rimangono impresse nella loro memoria.
Bisogna assicurarsi di procedere con cautela prima di riproporre inconsapevolmente quelle esperienze all'animale ed avere in cambio gesti inconsulti. Acquistare un cavallo e fargli cambiare dimora è come trasferire un bambino in una scuola differente, dargli nuovi genitori e una nuova casa. E da ultimo, ma non da meno, bisogna considerare che ogni cavallo ha la sua personalità, proprio come noi uomini per cui bisogna cercare informazioni adeguate anche a riguardo, prima di acquistare e trasferire un esemplare nel nuovo allevamento.



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