Residuati bellici, il Comitato nazionale: adesso azioni concrete
Il Coordinamento Nazionale Bonifica Armi Chimiche, con sede giuridica a Molfetta, congiuntamente alla Legambiente Nazionale, dopo il convegno tenutosi a Roma il 21 febbraio ha inviato una missiva agli onorevoli Giorgio Costa (Pdl), Roberto Della Seta (Pd) , David Favia (Idv) , Francesco Ferrante (Pd), Oriano Giovanelli (Pd), Roberto Rao (Udc), Ermete Realacci (Pd), Elisabetta Zamparutti (Partito Radicale).
Ai parlamentari che supportano le finalità del comitato, si chiede un riscontro ufficiale sulle iniziative che hanno promesso di intraprendere nelle loro rispettive sedi istituzionali: indagini conoscitive per mappare i territori interessati alla presenza delle bombe chimiche, coinvolgimento delle Commissioni Ambiente dei due rami del Parlamento, leggi ad hoc per il reperimento dei fondi ricorrendo anche a fondi comunitari.
«Il Coordinamento Nazionale Bonifica Armi Chimiche e Legambiente - scrive il vicepresidente, Matteo d'Ingeo - desiderano ringraziarvi per la disponibilità dimostrata nei confronti delle questioni affrontate al Convegno “Armi Chimiche: un’eredità ancora pericolosa ” tenutosi a Roma il 21 febbraio.
L’incontro è stato un importante momento di verità dove, per la prima volta, si sono incontrati movimenti, tecnici, Ministero della Difesa e Parlamentari e si è parlato in modo molto chiaro e trasparente della reale situazione di molti siti italiani dove armi chimiche, interrate o inabissate dopo la seconda guerra mondiale, continuano a rappresentare un pericolo terribile per l’ambiente e le persone.

La situazione rappresentatavi dal Cnbac e da Legambiente riguarda i siti più noti dove movimenti, associazioni, e singoli cittadini si sono mossi per evidenziare il problema d’inquinamento esistente nei mari e nella terra dei loro comuni di residenza. Ma il problema è certamente molto più vasto andando a toccare anche località come Cesano, alle porte di Roma, o Melegnano, alle porte di Milano, e altre, dove la sensibilità locale al fenomeno non si è ancora dichiarata esplicitamente. Infatti stiamo portando avanti da oltre un anno le sole istanze di Molfetta, Pesaro, Ischia, Vico – Ronciglione e Colleferro.
Le dichiarazioni di Luigi Alcaro dell’Ispra ci hanno evidenziato, infine, situazioni estremamente critiche non solo per l’uomo, già più volte colpito negli anni passati dai gas tossici, ma lasciano anche chiaramente intendere malattie, malformazioni e modifiche genetiche per le specie ittiche.
Contiamo sull’impegno che, con tanta partecipazione ed entusiasmo, avete dimostrato durante i Vostri interventi alla tavola rotonda del convegno o nella vostra attività parlamentare.
Occorre mettere in campo, dopo le numerose interrogazioni parlamentari presentate a riguardo, molte delle quali ancora aspettano una risposta, un’azione coordinata ed efficace per far convergere tutte le singole proposte in una iniziativa politico-legislativa condivisa e promossa dalle diverse forze politiche, a dimostrazione che non si possono avere visioni discordanti riguardo la salvaguardia dell’ambiente e della salute dell’uomo.
Gli strumenti che avete proposto durante il dibattito sono diversi: indagini conoscitive, coinvolgimento delle commissioni Ambiente dei due rami del Parlamento, leggi ad hoc per il reperimento dei fondi, ricorso anche a fondi comunitari, etc».
«Su questo ci affidiamo alla vostra competenza in materia», conclude il comitato nazionale. Che adesso attende risposte concrete.
fonte: Molfettalive.it
28/03/2012
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