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Introduzione alla Medicina Quantistica

Introduzione alla Medicina Quantistica


Le basi della Medicina Quantistica sono costituite dalle teorie scientifiche della Fisica Contemporanea, secondo modalità desunte dalla Meccanica ondulatoria e dalla Biologia Molecolare. Essendo lo scopo dalla Fisica Contemporanea quello di indagare l'infinitamente piccolo, la Medicina Quantistica si pone l'obiettivo di interpretare il processo vitale alla sua origine, percorrendone l'evoluzione (la cui manifestazione finale, nel caso di un processo patologico, è costituita dal sintomo) fino alla radice, ossia giungendo alle strutture elettroniche e biochimiche.

La Medicina Quantistica nasce dalle affascinanti teorie scientifiche di illustri uomini di scienza quali James Clerck Maxwell (padre dell'Elettromagnetismo), Paul Nogier (le cui ricerche e scoperte si basano sulla Cibernetica), Ilya Prigogine (Premio Nobel per la Chimica nel 1977), Hans Frohlich (Professore di Fisica Teorica all'Università di Liverpool e proposto per il Premio Nobel), Jacques Monod (Premio Nobel per la Medicina nel 1965), Werner Heisenberg (Premio Nobel per la Fisica nel 1932), Albert Einstein(Premio Nobel per la Fisica nel 1921) e Fritz Albert Popp (Ricercatore in Biofisica all'Università di Princeton e membro della "New York Academy of Science"), e molti altri.
Nell'ottica, dimostrata matematicamente e sperimentalmente, della Fisica Contemporanea, le particelle elementari quali l'elettrone ed il fotone sono caratterizzate da una duplice natura: corpuscolare ed ondulatoria (dualismo onda-particella).
In virtù di questa complementarità anche la materia e l'energia di cui è composto l'organismo sono tra loro legate da un principio di dualità che le rende tramutabili l'una nell'altra.
L'energia è a sua volta indissolubilmente legata al concetto di frequenza e vibrazione.
L'applicazione di questo concetto alla Biologia Molecolare si deve al lavoro del Professor Hans Frohlich il quale, avendo misurato la differenza di potenziale risultante dal gradiente elettrico della membrana cellulare a doppio strato, e quindi l'intensità di campo corrispondente, dimostrò che tali campi elettrici (nonchè le loro continue variazioni) determinano la vibrazione di singole parti della membrana.
Frohlich ha inoltre calcolato con esattezza la frequenza di queste oscillazioni (in base allo spessore della membrana ed alla velocità di diffusione nella materia delle onde longitudinali).
E' stato inoltre ampiamente dimostrato che i processi biochimici sono controllati da attività elettromagnetica endogena nonchè, indirettamente, da attività elettromagnetica esogena.
Studi recenti mostrano il ruolo chiave del continuo scambio di informazioni nella materia, fino ad arrivare ai più piccoli livelli del meccanismo biologico.
Ogni livello della gerarchia di un organismo è definito da uno spettro caratteristico di oscillazioni elettromagnetiche endogene che originano da vari processi, il cui mantenimento richiede che esista una condizione di risonanza intra- ed inter-livello. Questi concetti saranno chiarificati più avanti in questa trattazione.
Sulla base di queste teorie, la Medicina Quantistica si propone dunque di studiare l'organismo dal punto di vista dei “messaggi frequenziali” che rendono possibile la comunicazione cellulare, regolando la complessa serie di reazioni biochimiche da cui origina qualsiasi funzione biologica.
L'interconnessione tra la Medicina Tradizionale e la Medicina Quantistica è dunque di tipo energetico: ad ogni istante si verifica una proiezione di energia dal livello quantico al livello dell'organismo.
La Medicina Quantistica si pone dunque l'obiettivo di esaminare l'organismo a livello atomico (elettronico), ovvero all'origine delle reazioni biochimiche dell'intero sistema; tali reazioni costituiscono pertanto un ponte tra il livello cellulare e quello dell'organismo attraverso un linguaggio che, come si è visto, è di tipo frequenziale.
Se si considera che in una cellula vengono innescate orientativamente 100000 reazioni al secondo, si comprende come questa straordinaria “macchina chimica” (così definita da Jacques Monod nel suomodello teleonomico) necessiti di un sistema cibernetico che ne regoli l'attività.
Le proteine, ed in particolare gli enzimi, rivestono un ruolo chiave in questo processo.
E' noto dalla Biologia Molecolare che le funzioni proteiche e delle macromolecole derivanti dall'unione di più molecole proteiche sono strettamente legate e dipendenti dalla configurazione spaziale di ogni proteina.
La struttura di una proteina, e quindi anche del complesso tridimensionale di cui è costituita una macromolecola, scaturisce direttamente dal DNA, ovvero dall'ordine assunto dagli aminoacidi nella catena polipeptidica.
Esiste dunque una imprescindibile interconnessione tra ordine e struttura: l'ordine delle basi del DNA determina la struttura proteica, la quale a sua volta determina la funzione vitale regolando il complesso di reazioni biochimiche.

Come si evince da questi assunti, la Medicina Quantistica si prefigge lo scopo di indagare ogni funzione vitale alla sua origine, ossia quel livello atomico dal quale origina il segnale per eccellenza: il segnale frequenziale.
Come spiegato in precedenza, ogni cellula emette segnali specifici, caratteristici del tessuto, e quindi dell'organo, di cui fa parte.
Ciò è dovuto al fatto che le cellule di uno stesso organo sono caratterizzate dalla medesima composizione molecolare e dunque, per quanto asserito in precedenza, da un determinato ordine di aminoacidi strettamente connesso alla struttura tridimensionale proteica e dunque all'insieme di reazioni biochimiche che caratterizzano la funzione biologica di quell'organo specifico.
In virtù dell'interconnessione tra ordine e struttura, le cellule di uno stesso organo comunicano tra loro attraverso lo stesso segnale elettromagnetico che, propagandosi, le fa vibrare con la stessa frequenza (misurata da Frohlich nei suoi studi). Si è dunque in una condizione di risonanza.
In accordo con le teorie, sperimentalmente dimostrate, di Fritz Albert Popp, tutti i sistemi viventi sono caratterizzati da una debole emissione di energia (definita con il termine di biofotoni), ovvero di quanti energetici che, in quanto tali, si propagano alla velocità della luce.
La presenza dei biofotoni costituisce un valido ausilio alla comprensione della comunicazione cellulare, ovvero di quell'abnorme trasmissione di informazioni tra cellule e all'interno delle stesse, rendendo possibile l'innesco di tutte le funzioni vitali.
I biofotoni costituiscono dunque delle vere e proprie linee di comunicazione pressochè istantanea tra le varie regioni dell'organismo.
Anche i sopraccitati enzimi e la relativa informazione genetica che ne determina struttura e funzioni sono strettamente legati a questi segnali elettromagnetici.
Secondo Popp i biofotoni originano dal nucleo cellulare (sede del DNA), che in questa ottica potrebbe essere paragonato ad una stazione radio che riceve e trasmette i segnali elettromagnetici che regolano le funzioni vitali.
In virtù del comune sito di origine infatti, esiste un collegamento (dimostrato sperimentalmente) tra i biofotoni ed il DNA, che regolerebbe l'opportuna trasmissione di energia.
Si è ora in grado di comprendere le fondamenta della Medicina Quantistica: il principio di dualità tra materia ed energia caratteristico della Meccanica Quantistica (base teorica della Medicina Quantistica) si esplica nell'organismo attraverso la dualità tra la struttura (derivante da un preciso ordine a livello delle basi del DNA e che dà origine all'esatta funzione vitale attraverso un complesso di specifiche reazioni biochimiche) e l'energia di segnali elettromagnetici la cui propagazione determina la vibrazione ad una data frequenza, caratteristica di ogni cellula e dunque di ogni organo e finzione vitale.
I biofotoni costituiscono il linguaggio con il quale le cellule scambiano informazioni per dar vita ad un organismo: il lessico di tale linguaggio è di natura frequenziale (essendo l'energia strettamente legata alla vibrazione e dunque alla frequenza), ed il DNA (da cui ordine, struttura e linguaggio originano) si comporta al pari di un'antenna per la ricezione e trasmissione di questi segnali.


Riferimenti Bibliografici

1. Arcieri G. Introduzione alla medicina cibernetica e quantistica. IPSA Palermo, 1988.
2. Lednyiczky G., Zhalko-Tytarenko O., Topping S., Buzàsi T. Human Endogenous electromagnetci field fluctuation in relation to an organism's reaction to the EMF of body constituant substances. 3rd World Congress of Electromagnetics in Biology and Medicine, Bologna, 1998.
3. Popp F. A. Teoria dei Biofotoni. IPSA Palermo, 1985.
4. Popp F. A. Nuovi Orizzonti in medicina. La teoria dei biofotoni. IPSA Palermo, 1985.
5. Rubik B. Energy Medicine and the unifying concept of information. Alternative Therapies in Health and Medicine. 1: 34-39, 1995.


22/03/2014
''Le nuove frontiere della medicina'' a cura del dott. Salvatore Tomasone