Giramolfetta
 MOLFETTA - domenica 24 novembre 2024 - Giramolfetta anche su... Facebook You Tube
 
M120XM90 Spettacolo ad una voce

M120XM90 Spettacolo ad una voce


produzione: Ass.Cult. TEATRO DEI CIPIS

M120XM90
Spettacolo ad una voce

Trama:

Il testo dello spettacolo “M120XM90” , nasce dall’idea di parlare di uno dei drammi più impopolari della storia attraverso lo sport più popolare: il calcio.
E’ il sogno negato di un bambino costretto a rinunciare alla sua passione per il calcio a causa degli eventi storici e drammatici che lo vedono protagonista.
Quattro quadri di eventi tragicamente avvenuti, ispirati dalle testimonianze dei sopravvissuti all’olocausto, che hanno come filo conduttore gli occhi di un bambino, divenuto adulto troppo in fretta, che a malincuore smette di rincorrere il suo sogno per poter sopravvivere nell’inferno di Auschwitz.
Il primo quadro”la leggenda” fa da apripista narrando le gesta della formazione della Dinamo Kiev, con i suoi valorosi giocatori che sfidano la formazione tedesca della Flakelf .
Nonostante le minacce tedesche i giocatori decidono di vincere per onorare i loro popolo.
Lo scenario da sfondo al secondo quadro “l’utopia” è quello di Terezin, località poco distante da Praga trasformata in ghetto ebraico durante la seconda guerra mondiale. E’ anche il quadro della speranza in cui, seppure per scopi propagandistici, viene data agli Ebrei l’opportunità di esprimersi creativamente portando in scena l’operina intitolata Brundibar diretta del maestro Hans Krasa.
Viola, marrone, rosa sono i colori distintivi del terzo quadro “la realtà”, quelli con cui venivano contrasseganti rispettivamente i Testimoni di Geova, i Rom e gli omosessuali. Resta il nero il colore più coprente, quello del dottor Menghele, detto anche dott. Morte, artefice di macabri esperimenti sui gemelli deportati.
Grigio, come l’umiliazione o la codardia , è il colore che si sfuma nel quarto quadro “la svolta”.
La svolta è una liberazione interiore a cui molti anelano, ma pochi realizzano portando al limite la propria esistenza. La svolta è un martirio non meno doloroso della condizione di Haftlinghe, un oppressore oppresso.
L’ultimo quadro, come il primo, si conclude in un campo di calcio: ad una vittoria segue una carneficina.


30/03/2012
Eventi