Il real estate torna a sperare: al Mipim l'obiettivo condiviso sono le città a zero consumi
La venticinquesima edizione del Mipim, la maggiore kermesse immobiliare del mondo, si è aperta tra fuochi d'artificio e ottimismo e i primi due giorni di lavori confermano il ritorno di un clima di fiducia per il real estate. Con molta meno finanza, elevata focalizzazione sulla qualità degli asset immobiliari e una concreta fattibilità nella direzione delle città sostenibili e delle smart cities.
Una delle novità dei primi due giorni del Mipim è stata proprio nel passaggio dai dibattiti alla concretezza sul fronte della compatibilità dello sviluppo urbano, con una nuova certezza: la "zero-energy revolution" sarà presto una realtà. «Gli investitori del real estate e gli sviluppatori devono connettersi all'idea di uno spostamento mentale verso le città a consumo zero», ha spiegato Ralph DiNola, executive director del New buildings institute, nel corso di uno dei convegni clou del programma ufficiale, "Getting to zero today", nell'ambito dell'Innovation Forum. Una rivoluzione che non avverrà in due o tre anni, ma che gli sviluppatori devono tenere in forte considerazione per non costruire building o intere città destinate a essere vecchie già tra 20 anni.
Nella rassegna delle piazze più sicure in cui investire, invece, anche quest'anno è la Germania a conquistarsi un posto d'onore tra i cosiddetti "paradisi sicuri" (safe haven): oltre a una consolidata sicurezza, le città tedesche offrono infatti ulteriori margini di crescita. In particolare, Andreas Mattner, presidente della German property federation Zia, ha evidenziato che il valore del real estate tedesco è ormai a quota 434 miliardi di euro, con una crescita degli investimenti del 10,2% nel 2013, pari a 30,5 miliardi di euro: la più alta dal 2007. Resta però la preoccupazione sul fronte del mercato residenziale tedesco, dovuta alle proposte governative che potrebbero avere come effetto quello di congelare i canoni.
I tre Paesi ospiti d'onore quest'anno al Mipim sono Brasile, Russia e Spagna e, di conseguenza, sono state già numerose le presentazioni mirate a sottolineare le opportunità di investimento nei tre Stati, pur con la Russia ancora avvolta nel clima di attesa relativo agli eventi politici di questi giorni. Una delle novità brasiliane è a presentazione della città di Maricà (Rio de Janeiro) in Brasile, che punta sulle opportunità legate all'estrazione e commercializzazione petrolifera. La costruzione del terminal marittimo Ponta Negra comporta investimenti per 2,7 miliardi di dollari, con la previsione di gestire la spedizione di 850mila barili al giorno: uno sviluppo volto a cambiare l'intero volto e dimensione della città, secondo i promotori del progetto e le autorità brasiliane, che al Mipim sono in cerca di partner strategici. Il focus sulle intenzioni di investimento di Cbre, come ogni anni divulgato nel corso del Mipim, evidenzia come gli investitori si stiano muovendo su una curva di maggior rischio-rendimento, cambiando dunque l'asset allocation dei propri portafogli immobiliari. Se da un lato Londra si conferma come la piazza di investimento per eccellenza, dall'altro però l'appeal complessivo dell'Europa occidentale è in deciso calo. Il 70% in meno, rispetto all'anno scorso, degli operatori intervistati ha dichiarato l'Europa occidentale come area più attrattiva, a favore invece di una forte preferenza per la Spagna, ritenuta la miglior piazza dal 19% degli investitori. E l'Italia? In crescita rispetto al 2013, ma ancora, secondo Cbre, in posizioni marginali, restando comunque al di sotto della soglia del 5% di investitori che ritengono il Paese come la miglior piazza su cui puntare per il 2014.
di Evelina Marchesini
Fonte: i
30/03/2014
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