UNA SERATA FELICE
Il 2 Aprile nella sezione “Paolo poli” di Molfetta si è tenuta un riunione plenaria per partecipare alla gioia e soddisfazione del collega Calò Nicolò che ha coronato il Suo sogno il 26/03/2014 nell’esordio in serie A, quale assistente Arbitrale, nella gara Atalanta-Livorno.
Erano presenti anche i genitori, moglie e figlio dello stesso.
Ha aperto la riunione il Presidente De Leo che, fiero di quanto l’Associato è riuscito a realizzare, ha posto l’accento sull’impegno, abnegazione, senso del dovere, capacità di conservare equilibrio e saggezza in particolare nei momenti meno felci del percorso “Arbitrale”, indicando così ai giovani colleghi presenti, quali siano i percorsi da seguire se si vuole raggiungere una qualsivoglia meta, non ultima quella Arbitrale.
Ha sollecitato l’intervento del festeggiato che ci ha fatto rivivere, attraverso il Suo racconto, le emozioni che lo hanno colto dal momento della designazione alla fase pre-gara, alla gara stessa.
Dal Suo racconto è emersa ancora una volta la semplicità d’animo e la profonda serenità che contraddistingue il suo essere non solo “Arbitro” ma soprattutto “uomo”.
Il Presidente ha sollecitato interventi alle varie componenti, intese nelle diverse fasce di età e nei diversi “ruoli” svolti nella vita “Arbitrale”.
Molti sono stati gli interventi : Giancaspro, Minervini, Natilla, Iannelli, De Gennaro, Altomare, Abbattista, Aurora. Ciascuno ha espresso oltre al compiacimento per il lusinghiero traguardo, anche annotazioni relative ad esperienze, suggerimenti, partecipazioni, dirette o indirette alla Sua “formazione”. E’ stato sottolineato in particolare che qualsiasi obbiettivo è realizzabile solo con l’intima convinzione e la motivata partecipazione, sostenuto da una innegabile capacità al sacrificio. In particolare è stata ricordata l’affermazione biblica secondo cui l’uomo otterrà soddisfazione al Suo bisogno con il sudore della Sua fronte. Altri hanno sostenuto che la Sezione non è solo il luogo di formazione tecnica, ma soprattutto di formazione “umana” per cui fondamentale è chiedersi il perchè delle cose, in questo modo si comprenderà quale “valore” è alla base di una qualsiasi norma (regole del gioco calcio, o di vita sociale) il che consentirà una sicura maturità concettuale che sosterrà cosi ogni decisione, non solo nell’applicazione delle regole del gioco (arbitraggio) ma anche la comprensione di momenti “storico-letterali, acquisiti nel processo formativo da studenti, nel mondo del lavoro, o nei rapporti sociali. E’ questo aspetto che va meditato, perseguito e sempre più valorizzato. Nella serata si è materializzato il concetto che la vita sezionale non si fonda solo sulla coltivazione di abilità tecniche (Arbitraggio) ma sulla valorizzazione del valore umano della solidarietà e della consapevolezza dell’unico obbiettivo che ci accomuna : “essere Arbitri”. La solidarietà si realizza ogni volta che si riconosce l’impegno ed il valore dell’altro o si trasmette il frutto delle proprie esperienze o si gioisce, come ieri, del successo del collega considerandolo il proprio successo. In una parola la “famiglia Arbitrale”. A molti può sembrare un affermazione retorica. Ieri sera è stata una realtà della quale hanno preso coscienza tutti ed in particolare i famigliari di Calò, dalla moglie al figlio ai Suoi genitori che il loro congiunto ha il privilegio di avere una famiglia ancora più grande che è la “Sezione Paolo Poli” di Molfetta.
04/04/2014
|