LE PAROLE “BUONE” PER RITROVARE SPONTANEITÀ E CONSAPEVOLEZZA - 4^ parte
Regole per una comunicazione consapevole
Imparare a rallentare e a usare le pause
Il vuoto, inteso come spazio, è qualcosa di energeticamente rigenerante. Per questo, anche le pause hanno una loro fondamentale funzione nelle dinamiche verbali: di fatto, la comunicazione efficace non è un semplice “botta e risposta”, ma un flusso in cui vi è spazio anche per oasi di silenzio più o meno prolungato. In questo senso, possiamo affermare che gli intervalli spesso contano più delle persone.
LA REGOLA. Quando ci viene rivolta una domanda, non è indispensabile rispondere subito. Nel silenzio il tempo scompare, scrivono i saggi: “Perchè la mente è il tempo”. Nel silenzio “ringiovaniamo”, e la nostra comunicazione ringiovanisce con noi. Rallentando il ritmo delle parole dell’altro e le nostre: scopriamo nuovi dettagli e nuove sensazioni, cogliamo sfumature e pensieri sottili. Ed evitiamo soprattutto di dare risposte sbagliate.
LE FRASI CHE CI AIUTANO. Scrive di nuovo Osho in Che cos’è la meditazion : “Mente vuol dire parole, Sè vuol dire silenzio. La mente non è altro che l’insieme di tutte le parole che hai accumulato; il silenzio è ciò che è sempre stato con te, è sempre presente, è la tua qualità intrinseca. È la sostanza della vita”.
“Per quanto possa essere impercettibile, tra due parole c’è sempre un intervallo, un silenzio, ma bisogna essere davvero consapevoli e attenti per seguirlo. Maggiore è la nostra consapevolezza, minore è la velocità della mente: più siamo attenti al funzionamento della mente, più gli intervalli e i silenzi si ampliano”.
COME FARE. Tutti noi possiamo sperimentare la comunicazione “magica”, quella che si sofferma sugli intervalli, non sulle parole. Perchè è nella pausa di silenzio che noi possiamo ritrovarci e riconoscerci in tutta la nostra autenticità. Impariamo allora ad ascoltare, cercando i punti di silenzio nelle parole dell’altro: solo se la nostra mente è in silenzio, infatti, possiamo recepire senza distorsione alcuna ciò che viene detto.
Alleniamoci anche a rispondere solo dopo aver ricreato in noi il silenzio, facendo in modo che le parole che usciranno dalla nostra bocca siano davvero nuove, vibranti, autentiche, in sintonia con il momento che stiamo vivendo.
Vedremo come queste semplici operazioni cambieranno radicalmente la qualità della nostra comunicazione: quando il pensiero tace, infatti, il nostro essere si carica di una vitalità nuova, perchè il silenzio ci porta direttamente e intimamente in, comunione con la vita, facendo piazza pulita di tutti gli inutili filtri mentali.
Di Vittorio Caprioglio
18/04/2014
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