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Gli atti d'inciviltà proseguono

Gli atti d'inciviltà proseguono




Era l’8 marzo 2014 quando denunciavamo lo scempio avvenuto alla piantina tattile presso la stazione ferroviaria di Molfetta (Incivili distruggono la pianta tattile della stazione di Molfetta - http://appoggiatiame.blogspot.it/2014/03/incivili-distruggono-la-pianta-tattile.html) ed il 20 aprile 2014 mi sono imbattuta in un altro atto di inciviltà.

Qualcuno, come mostrato nella foto, si è divertito ad imbrattare il cartello delle avvertenze e le modalità di utilizzo del dondolo per disabili nella Villa Comunale.

Ma cosa sta accadendo? Cosa spinge a compiere atti del genere? Sono due domande che sempre più spesso mi sto ponendo. Perchè questo accanimento verso chi lotta ogni giorno per andare avanti e per combattere infinite ed estenuanti battaglie contro tutto e tutti?

Le risposte possono essere tante, ma resta il triste dato di fatto che in questa nostra società prevalgono troppo spesso l'inciviltà, la mancanza di rispetto per le cose altrui e l'insofferenza alle regole. Fortunatamente non sempre è così, ci sono realtà nella nostra città dove il rispetto verso chi spesso non è in grado di difendersi da solo esiste e lo dimostra un episodio del quale sono stata tristemente testimone avvenuto mesi fa, quando dei bambini sfidavano una coppia di ragazzine per non farle salire sul dondolo e nonostante queste minacciassero di arrivare alle mani, questi ultimi non si lasciavano intimorire. Hanno difeso con estrema determinazione quel dondolo!

Il custode della villa molto spesso si trova a lottare contro gruppi di adolescenti che a tutti i costi vogliono salire sul dondolo, in 5 oppure 6 la volta, riuscendo spesso a farli desistere ma ovviamente non può passare lì tutta la giornata.

Ma spesso, troppo spesso, a vincere sono loro: gli incivili, che non sanno mettersi nei panni del disabile il quale anche attraverso un semplice gioco o un'attrezzatura, cerca di sentirsi un po' meno prigioniero dei propri limiti.

È evidente che urge un’educazione ed una cultura alla disabilità, da parte di tutti: famiglia, istituzioni, scuole, luoghi ricreativi, parrocchie e così via.
Iniziamo a piccoli passi, chiediamoci noi per primi cosa possiamo fare quotidianamente nel nostro piccolo. Innanzitutto se siamo testimoni di qualche atto vandalico non dobbiamo far finta di nulla e lasciarli fare. Insegnamo a chi ci vive accanto a rispettare gli altri e le cose che ci circondano, a tendere la mano a chi è in difficoltà e a non lasciarlo solo.

Il bene comune e la disabilità ci appartengono e dobbiamo rispettarli!

di Maria Cappelluti - Appoggiati a me


25/04/2014
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